Vincenzo Schettini, nato nel 1977 a Como da genitori di origini pugliesi, è un professore, musicista e influencer noto su TikTok come l’insegnante de La fisica che ci piace. Schettini è diplomato in violino al Conservatorio e si è laureato in Fisica a Bari. Vive e insegna a Bari, presso l’istituto Luigi dell’Erba di Castellana Grotte. Ha un fidanzato che si chiama Francesco. I suoi genitori sono stati un’ispirazione: la mamma è artista e insegnante, mentre suo padre è perito elettronico. Schettini conta 1 milione di follower su TikTok, ma nonostante il grande successo è stato anche al centro di polemiche sul suo modo di comunicare. Se vi state chiedendo come fa a conciliare il lavoro a scuola e online e le presentazioni in tutta Italia, Schettini ha un part time di sei ore e meno classi, rispetto a prima. Ha pubblicato un libro che si intitola La fisica che ci piace.
Il successo per Vincenzo Schettini è arrivato grazie ai social network. Il primo video del professore, laureato in fisica e docente in un liceo, è uscito nel 2017 e da allora è stato un continuo crescere di follower tra Facebook e Youtube prima, Instagram e TikTok poi. In un’intervista a Famiglia Cristiana ha voluto spiegare: “Normalmente un fisico ambisce a fare ricerca, ma quella dimensione solitaria non faceva per me. Volevo trasmettere agli altri la scienza che amavo. Sono un violinista, ho studiato al conservatorio Nino Rota di Monopoli, e quindi sapevo come esibirmi. Ho pensato che il lavoro di insegnante mi avrebbe permesso anche di continuare a fare l’artista”.
Se pensate che musica e fisica non siano conciliabili, vi sbagliate: “Quando ho scelto la specializzazione, ho preso didattica della fisica. E ho fatto una tesi di fisica e musica, sui generis, che fece scalpore al tempo: un’intelligenza artificiale che riconosceva e clusterizzava i generi musicali. Quello che poi è successo con Spotify”
Il successo del suo lavoro online, spiega si fonda su due intuizioni, come ha spiegato a Tuttoscuola: la prima è che “la scuola è un ambiente bello in cui si può fare bene e in maniera efficace. La seconda cosa che ha attirato la mia attenzione sono stati proprio i social e il ruolo che avrebbero avuto in futuro. Se pensate a 10 anni fa vi ricorderete che all’epoca qualcuno iniziava ad aprirsi l’account Facebook. Pensate ad oggi: tutti hanno molti account e stanno sempre col cellulare. A un certo punto ho capito che la scuola sarebbe diventata la nuova televisione e questo mi ha convinto a iniziare a fare lezione sui social, oltre che a scuola”. I social, spiega Schettini, sono un cambio generazionale, ma “non è un cambio negativo. Si tratta solo di un cambio. Ci sarà un altro cambio tra vent’anni, è così e basta”
Vincenzo Schettini è amatissimo dai suoi alunni: “I miei studenti sono contenti. Quando finisco di fare lezione spesso si avvicinano con il libro o con il telefonino e vogliono un saluto per i genitori. A me fa piacere. Loro sono contenti, sono felici. Io da parte mia non sento di essere cambiato nei confronti delle mie classi. Ho meno classi, sicuramente, sono in un part time di 6 ore”. Per il professore, l’insegnante del futuro dovrà essere libero: “libero proprio da contratto, libero come me di andare in part time e decidere di lavorare anche online. Libero di decidere di lavorare un po’ in una scuola, un po’ in un’altra. Libero di muoversi.”
Riguardo i suoi genitori Schettini ha spiegato che sua mamma è un’artista ed insegnante di educazione artistica, i cui “metodi” sono stati di ispirazione. “Mia mamma portava i suoi ragazzi fuori dall’aula a dipingere i muri dei corridoi della scuola: faceva vivere loro l’essenza dell’educazione artistica. Così fin da bambino ho pensato che fosse bellissimo fare l’insegnante” – ha spiegato a Il Corriere della Sera . Il padre invece è perito elettronico, impiegato alla Olivetti. Poi accanto al professore c’è anche il suo compagno, Francesco:, dice che è il suo opposto, ma gli è molto vicino: “Ha cura della mia crescita, mi aiuta nei momenti difficili, perché il successo è pieno di sfaccettature. E lui mi è accanto con garbo, mi consiglia ma mi lascia molto libero, mi dice bravo ma mi aiuta se può”