Il film Cinquanta sfumature di grigio in Italia è uscito solo con un divieto ai minori di 14 anni. Altra storia, invece, negli Stati Uniti. Qui, infatti, il rating è corrisposto a R, ossia un divietò per un pubblico al disotto dei 17 anni. Una limitazione comprensibile visto la tematica fortemente sessuale della storia in cui si alternano scene di dominazione, bondage e violenza.
Tratto dal romanzo di E.L. James, che ha fatto esplodere il mercato editoriale nel 2011, il film è diretto da Sam Taylor-Johnson ed interpretato da Dakota Johnson e Jamie Dornan. Lei presta il volto alla sprovveduta Anastasia Steele, mentre lui ha il compito d’incarnare l’ombroso e misterioso Christian Grey, sogno proibito di un vasto pubblico femminile.
A rendere la visione del film consigliabile solo dai 14 anni di età in poi, dunque, sono i 20 minuti di scene di sesso sui 100 complessivi di durata. Al di là di questo, poi, è la natura del rapporto tra i due protagonisti ad aver creato qualche perplessità, soprattutto in relazione al pubblico dei più giovani. Tra Anastasia e Christian, infatti, si crea un legame di dipendenza non propriamente sano, dove la ragazza è sottomessa e lui assolutamente dominante.
Tra le scene più discusse c’è sicuramente quella della stanza rossa dove fanno l’apparizione una serie di strumenti atti proprio alla dominazione tra fruste, cinture e legacci. In quel momento il personaggio di Christian svela la sua natura sessuale spiegando, però, di esprimerla solo con donne consenzienti. Un esperimento cui la dolce Ana accetta di sottomettersi sperando di comprendere e, in qualche modo, redimere l’uomo.