Gianna Tofanari, nata nel 1945 a Cagliari, è stata per molti anni la compagna di Gigi Riva; i due non si sarebbero mai sposati, nonostante in diverse interviste il campione definisse la donna “mia moglie”, ma hanno avuto due figli, Nicola e Mauro, vissuti sempre lontano dagli sguardi dei paparazzi, nell’amata Sardegna. La loro relazione, finita al centro della cronaca rosa dell’epoca, è stata raccontata nel libro “Cuori campioni”, di Luca Telese, di cui vi riportiamo alcuni passaggi.
Proprietaria, insieme alla sorella Chicchi, di una boutique in centro a Cagliari, inaugurata nel 1970 e tutt’oggi ancora aperta, il Bang Bang, Gianna Tofanari conobbe Riva, da poco arrivato sull’isola dalla Brianza varesina, nel 1968 “nel corso di una festicciola che il presidente del Milan, Carraro, aveva organizzato a bordo del suo yacht, ancorato poco lontano da Cagliari“. Da lì, nacque una storia d’amore chiacchieratissima, per un semplice motivo; all’epoca Tofanari era già sposata, con l’imprenditore Alessandro Caputo.
E quando, nell’anno che avrebbe sancito la vittoria dello scudetto per il Cagliari, il rotocalco Grand Hotel rivela finalmente la liaison proibita, svelando il nome della “Dama Bianca”, per Riva e Tofanari inizia un periodo molto difficile, come avrebbe raccontato il campionissimo anni dopo: “il divorzio ancora non esisteva. Fu una cosa enorme per quei tempo; mi misero sulla copertina di Stop e Novella 2000. Me ne innamorai perdutamente…“.
La relazione tra Riva e la donna diviene d’improvviso di dominio pubblico, a causa di un bizzarro incidente, che il rotocalco riassumeva così: “In questo pied-à-terre il calciatore si era incontrato, stando a quanto ci è stato riferito, con la giovane signora che viene ormai indicata con la sua “Dama Bianca”. A notte inoltrata, Riva si apprestava a far ritorno al suo alloggio, quando l’ascensore si bloccava e malgrado tutti gli sforzi e una paziente attesa, non accennava ad aprirsi, né a rimettersi in moto. A questo punto il calciatore, che aveva ancora il piede imprigionato nel gesso, in seguito alla frattura subita a Vienna, era costretto a invocare a gran voce l’aiuto della sua compagna. Sempre stando a quanto ci è stato riferito, ella usciva dall’appartamento per tentare senza esito di sottrarlo a quella trappola. Inevitabilmente però anche gli altri inquilini dello stabile erano attratti dalle grida del campione e, in breve, si era raccolto sul pianerottolo un capannello di curiosi che non avevano poi nascosto la loro sorpresa nel veder uscire dalla cabina, alle cinque del mattino, Gigi Riva“.
Proprio a seguito di quest’episodio, il marito della Tofanari avrebbe poi intentato una causa di divorzio per “adulterio”, gettando in pasto ai giornali la figura di Riva, ben lontana, a suo dire, dal modello di rettitudine cui lo si era sempre accostato: “Non è il modello che additano ai cittadini come un esempio, è un uomo che vuole rovinare la famiglia italiana“.
Dal canto suo, la moglie risponde, sempre a mezzo stampa, poco tempo dopo, nella primavera del 1971: “Gigi è mio amico, e mi è stato vicino. Ma la nostra relazione non è stata causa della rottura con mio marito. Il nostro matrimonio era fallito da tempo“.
In quel periodo, restò famosa la foto “rubata” dal paparazzo Umberto Pizzi che, per la prima volta ritraeva insieme i due amanti. Ve la proponiamo qui sotto, come documento storico.
Dopo anni di battaglie legali, Tofanari e Caputo divorziano solo nel 1977, quando la donna ha già avuto da Riva il primo dei due figli, Nicola e Mauro; a questo proposito, un articolo dell’epoca, riportato dal sito Spazio 70, ricordava: “Adesso, ottenuto il divorzio, Gianna Tofanari potrà finalmente diventare la signora Riva”.
Una circostanza che, come detto, non si sarebbe mai verificata. Riva stesso, in un’intervista al Corriere di molti anni dopo, l’avrebbe spiegata così: “Ma te lo immagini cosa succede se due si sposano? Non ero il tipo che stava in casa in pigiama. Quando smisi di giocare cominciarono gli impegni come team manager”.
Gigi Riva si è spento a causa di complicazioni cardiache. Il calciatore aveva rifiutato un intervento di angioplastica che gli era stato proposto dai medici.