Gli automobilisti del nord Italia, in modo particolare delle zone tra la Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e il Piemonte, hanno un nuovo eroe: si tratta di Fleximan, l’uomo o il gruppo, questo è ancora da scoprire, che si dedica alla sistematica distruzione degli autovelox. Soprattutto quelli che causano le multe più costose. Una figura mitologica, che ha una sua firma “Fleximan sta arrivando”, e al quale è stata dedicata anche una canzone persino un murales di street art, che potete vedere qui sotto.
Il suo modus operandi è piuttosto semplice. Agisce sempre con il favore delle tenebre per tagliare i pali con un flex a batteria, lasciando intatti i cavi. Gli autovelox, però, diventano del tutto inutilizzabili. Azioni che, ovviamente, stanno sollevando non poche discussioni riguardo il danneggiamento di una proprietà pubblica e le multe troppo alte con cui vengono sanzionati gli automobilisti. Una delle “vittime” più illustri di Fleximan, ad esempio, è stato l’autovelox al Passo Giau, un dispositivo che aveva registrato mezzo milione di euro in multe.
Il web, da parte sua, ha iniziato a celebrarlo come una sorta di nuovo Robin Hood, di un paladino dalle azioni non propriamente etiche ma che si è guadagnato anche una canzone da supereroe. Nello specifico basta andare sul profili TikTok dei GemellidiGuidonia per ascoltare una parodia sulle note della sigla dell’Uomo Tigre.
Come dicevamo, a Fleximan è stato dedicato anche un’opera di street art a Padova, firmato da Evyrein, che raffigura Uma Thurman in Kill Bill, il film di Quentin Tarantino, con tanto di katana e autovelox “falciato”.
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Questo tipo di sostegno virale, però, potrebbe essere tutt’altro che privo di conseguenze. Stando a quanto dichiarato dalla Procura di Treviso, i suoi sostenitori potrebbero essere accusati di apologia di reato. In sostanza si tratta delle responsabilità penali di chi sostiene o esalta comportamenti illeciti.
Sarah Gaiani, presidente della confederazione dei comuni del Camposampierese dove Fleximan ha “colpito” il 22 gennaio, lasciando la firma su un foglio attaccato al respinge le accuse di voler fare cassa con le multe, ma mette in guardia dalle azioni incoscienti messe in atto “su una strada a elevata incidentalità, purtroppo testimone anche di numerosi feriti, sulla quale è stato perseguito come obiettivo la sicurezza dei nostri concittadini”
Per quanto riguarda Fleximan o le persone che lo rappresentano come identità unica, poi, potrebbe dover rispondere al reato di vandalismo che, pone anche dei problemi riguardo la sicurezza pubblica, e rischia anni di detenzione ed un risarcimento economico. Per ora Le autorità locali in Piemonte e Veneto sono impegnate nelle indagini per svelare il mistero di Fleximan. A loro disposizione hanno i filmati di sorveglianza con i quali stanno cercando di determinare se questi atti vandalici siano opera di un individuo solitario o di un’organizzazione più strutturata.
Il caso di Fleximan ricorda quello di altri giustizieri urbani mai smascherati, come Free Park a Roma, che però fece arrabbiare molti automobilisti.