John Barnett, nato nel 1962, era un ex responsabile qualità di Boeaing trovato morto all’interno della sua macchina a Charleston, con una ferita da fioco presumibilmente autoinferta, il 9 marzo 2024. Un particolare, questo, che ha subito sollevato la possibilità di un suicidio anche se, sulla sua scomparsa, aleggiano diverse ombre. Dopo aver lavorato per 32 anni come dipendente della Boeing, Barnett era andato in pensione per motivi di salute nel 2017. Allo stesso tempo, però, era diventato uno dei testimoni più importanti in una causa contro la società areonautica, proprio pochi giorni prima della sua morte.
Barnett era stato assunto nel 1985 e aveva amato il suo lavoro fino a quando, nel 2010, non era stato collocato come responsabile della qualità nello stabilimento di North Charleston. Qui si costruisce il 787 Dreamliner, un aereo all’avanguardia utilizzato principalmente su rotte a lungo raggio. Per questo motivo e per l’esperienza fatta sul campo, le sue accuse riguardo il malfunzionamento di alcuni aerei sono sembrate particolarmente e gravemente attendibili.
Nello specifico, nel 2019, aveva dichiarato alla Bbc che i lavoratori sotto pressione avevano deliberatamente montato parti e componenti dell’aeromobile secondo standard di sicurezza inferiori rispetto a quelli previsti. Oltre a questo, poi, aveva scoperto seri problemi con i sistemi di ossigeno. Dai test effettuati, infatti, si erano ottenuti dei risultati allarmanti visto il tasso di fallimento del 25%. Un dato che, in sostanza, va ad evidenziare un malfunzionamento delle maschere in caso di emergenza, almeno una volta su quattro.
Ovviamente la Boeing ha respinto tutte le accuse. Nonostante questo, però, una revisione effettuata nel 2017 da parte del Federal Aviation Administration, aveva dato valore ad alcune preoccupazioni sollevate d Bernett. Al momento della sua morte, comunque, l’uomo si trovava a Charleston per dei colloqui legali relativi proprio alla causa contro la Boeing.
Come riporta il Daily Mail, John Barnette il suo avvocato si stavano preparando per la deposizione che avrebbe dovuto rilasciare a Charleston e si erano dati appuntamento alle 10 del mattino per rifinire il tutto. “L’ho chiamato al telefono, ma rispondeva la segreteria telefonica. Ho chiesto allo staff dell’hotel in cui alloggiava di cercarlo e lo hanno trovato nella macchina parcheggiata fuori dalla struttura”
Dopo la morte di Barnett, Boeing ha rilasciato un comunicato in cui si è detta “rattristata” dall’accaduto e ha rivolto le condoglianze alla famiglia e agli amici dell’ex dipendente.