Chi è Keyser Söze? Questo è l’interrogativo che rimane in sospeso per tutta la durata de I soliti sospetti. E per svelare la verità bisogna aspettare proprio il finale. Un gruppo di criminali cercano di rubare ben 91 milioni di dollari in droga contenuta all’interno di una nave attraccata al porto di Los Angeles. Il loro scopo, infatti, è di ripagare Söze di alcuni torti economici commessi ai suoi danni.
Fin dal primo momento, però, l’operazione appare altamente rischiosa. Talmente tanto da spingere Dean Keaton (Gabriel Byrne) a convincere Verbal Kint (Kevin Spacey) a non parteciparvi. In effetti l’uomo, con la sua evidente zoppia ed un ritardo che sembra cognitivo, appare quasi come una vittima designata. Una volta sulla nave, poi, gli uomini si rendono conto che lo scopo non è rubare la droga bensì uccidere l’unico testimone in grado di svelare l’identità del misterioso Keyser Söze.
Sopravvissuto a tutta questa operazione, dunque, è l’insospettabile Verbal. Interrogato dalla polizia, offre una versione dei fatti assolutamente plausibile. Tanto che lo stesso ispettore Kujan (Chazz Palminteri) pensa di aver identificato Keyser Söze dietro il nome di Keaton.
A questo punto, dunque, Verbal esce da uomo libero dalla stazione di polizia. Poco dopo, però, Kujan comprende di essere stato manipolato. Verbal, infatti, ha organizzato una confessione prendendo come spunto alcuni elementi casuali come, ad esempio, le scritte sui foglietti della bacheca al commissariato.
Inoltre, vedendo l’accanimento mostrato dall’ispettore nei confronti di Keaton, non ha fatto altro che rivolgere tutti gli avvenimenti a sfavore di quest’ultimo. Come se non bastasse, poi, dall’FBI arriva un fax con l”dentikit di Keyser Söze, rilasciata dall’unico superstite dell’equipaggio della nave. A quel punto Kujan cerca d’inseguire Verbal ma è troppo tardi.
Uscito dalla centrale, infatti, l’uomo ha smesso di zoppicare e con andatura sicura entra in una macchina per poi svanire nel nulla.