Miss USA sarebbe un ambiente altamente tossico per tutte le partecipanti che verrebbero bullizzate. E spinte a comportamenti inappropriati. Lo rivela un reportage esclusivo del New York Post. Crolla dunque un mito culturale? Gli indizi ci sono tutti. Solo qualche giorno fa la notizia delle dimissioni di Noelia Voigt dalla carica di Miss USA, prima nella storia a fare una cosa del genere, aveva aperto uno squarcio sul concorso. La ragazza aveva parlato di scelta fatta per difendere la sua salute mentale. Ieri sono arrivate altre dimissioni importanti, quelle di UmaSofia Srivastava, Miss Teen USA in carica. La tripletta arriva con la dichiarazione di Claudia Michelle, social media manager di Miss USA, dimessa il 3 maggio con un post di fuoco su IG, contro i vertici del concorso.
Secondo alcune fonti, raccolte dal sito, le dimissioni sarebbero state date in blocco per una strategia ben precisa. Sia Noelia, eletta a settembre 2023, che UmaSofia, eletta il giorno prima, avrebbero agito con la morte nel cuore, certe però di fare una cosa giusta. Bloccate da contratti di ferro, entrambe avrebbero finto serenità, in più di un’occasione, nonostante fossero a pezzi.
Tuttavia, sono ancora molto spaventate dalle conseguenze che il loro gestro potrebbe avere. Alludendo a ripercussioni per la loro carriera. Come scritto in apertura, si parla di un vero clima di terrore all’interno del concorso. Negli ultimi tempi Noelia avrebbe ricevuto ogni giorno mail minacciose dagli organizzatori del concorso.
Non solo, durante una parata risalente allo scorso Natale, Voigt sarebbe stata molestata da un uomo all’interno di una macchina. Alle rimostranze fatte alla presidente di Miss USA Laylah Rose, Voigt avrebbe avuto questa risposta: “Facci l’abitudine, perché sei un personaggio pubblico adesso“.
Rose, dunque, appare come una sorta di dea ex machina terribile. Tanto che i genitori di Srivastava avrebbero impedito alla presidente alla loro figlia di parlare con lei. La quale, dal canto suo, respinge ogni accusa.