A Erno Rubik non diremo che apparteniamo a quel gruppo di esseri umani che per risolvere il suo cubo stacca gli adesivi e li incolla tutti con cura. Ci limiteremo a festeggiare il suo compleanno, ringraziandolo per le ore di divertimento passate in compagnia della sua creazione. Erno Rubik nasce a Budapest il 13 luglio del 1944, in piena Seconda Guerra Mondiale, da un ingegnere aeronautico e una poetessa. Lo conosciamo tutte e tutti per aver ideato, 50 anni fa, il leggendario rompicapo croce e delizia di svariate generazioni umane, finito anche in The Big Bang Theory (tra le mani di Sheldon, ovviamente).
Prima di arrivare però all’intuizione che gli ha cambiato la vita (provocando diversi crolli nervosi a causa delle 43 mila quadriliardi di combinazioni possibili), Rubik si laurea nel 1967 in architettura presso l’Università di Budapest. All’inizio si interessa di scultura e architettura d’interni. Poi, dopo aver esercitato la professione dal 1971 al 1975, diventa docente all’Accademia d’Arte Applicata Moholy-Nagy, sempre nella capitale ungherese. Ed eccoci arrivate alla creazione del cubo.
Rubik, che è un appassionato enigmista, crea l’aggeggio per far capire ai suoi allievi il funzionamento degli oggetti 3D. Solo che la creazione conquista i matematici, affascinati dalle infinite possibilità di combinazione del gioco. Che inizia a diffondersi e a diventare un cult assoluto a partire dagli anni ’80. Il cubo altro non è se non un poliedro magico a sei facce, composte ciascuna da 26 piccoli cubi colorati. Per “vincere” si devono riordinare le facce del cubo per avere il colore unico su ogni facciata. Dirà in un’intervista a Wired:
“Non è servito solo a divertire le persone, ma anche per la scienza. Ci sono voluti più di vent’anni per capire quante mosse ci vogliono per passare da una posizione specifica alla conclusione. Ma non è finita, si continua a lavorarci per elaborare teorie e formule definitive“.
Da quel piccolo colpo di genio, commercializzato dagli americani di Ideal Toy, Rubik sospende l’insegnamento e fonda il Rubik-Studio, per la progettazione di mobili e giochi. Adesso è un nonno felice. Sposato con Ágnes Hégely, ha un figlio, Zoltán, ingegnere meccanico e pilota.