Il Reishi, conosciuto anche come Ganoderma lucidum o Lingzhi, è un fungo notissimo nella medicina tradizionale asiatica, dove viene impiegato prevalentemente per far ricrescita dei capelli. Soprattutto in caso di alopecia androgenetica, quella che colpisce in prevalenza gli uomini e anche qualche donna. Questo fungo è ricco di antiossidanti. La sua efficacia nella terapia naturale dell’alopecia androgenetica si manifesta nell’inibizione del DHT, ovvero il Diidrotestosterone, l’ormone responsabile della caduta dei capelli.
Studi hanno rilevato che il Reishi può ridurre l’attività della 5 alfa-riduttasi di tipo 2, l’enzima che converte il testosterone in DHT, fino al 70-80%. Ma non finisce qui. Il Reishi riduce l’infiammazione del cuoio capelluto, migliorando la circolazione sanguigna e favorendo l’apporto di ossigeno e nutrienti essenziali ai follicoli piliferi.
Ha anche azione antimicrobica e immunomodulatrice, prevenendo infezioni del cuoio capelluto e contribuendo a trattare anche alopecie di origine autoimmune come l’alopecia areata.
Con il Reishi secco, inoltre, si può fare uno shampoo. Vi serviranno mezza tazza di sapone liquido di Castiglia (più delicato rispetto a quello di Marsiglia), un terzo di tazza di gel di aloe vera, mezza tazza di tè verde e qualche goccia di olio profumato a piacere. A questo, aggiungete una tazza di estratto di Reishi, ottenuto facendo bollire l’acqua e lasciando in infusione il fungo fino a quando si raffredda. Massaggiate lo shampoo sul cuoio capelluto per 2-3 minuti e lasciatelo agire per altri cinque prima di risciacquare.
Decisamente più pratica l’assunzione orale. Il Reishi può essere ingerito, previo consulto obbligatorio con un medico, tramite integratori alimentari in capsula o sotto forma di tintura madre (qui trovate un link per acquistarla).