Il carisma non è una qualità innata riservata a pochi eletti, ma un insieme di comportamenti, abilità comunicative e tratti psicologici che possono essere compresi e in parte appresi. In poche parole, secondo la scienza, si può diventare carismatici. Il termine “carisma” deriva dal greco kharisma, che indicava un dono divino. In tempi moderni, il sociologo Max Weber lo ha ridefinito come una forma di autorità personale basata sulla percezione soggettiva del leader.
Uno degli studi più citati sul tema è quello di Antonakis, Fenley e Liechti (University of Lausanne, 2012), che individua tre dimensioni fondamentali del carisma:
Presenza. La capacità di essere mentalmente e fisicamente presenti durante le interazioni. Studi di eye-tracking dimostrano che lo sguardo diretto e coerente aumenta la percezione di autorevolezza e fiducia.
Potere comunicativo. I leader carismatici usano linguaggio evocativo, metafore, aneddoti e ripetizioni strategiche. Tali tecniche attivano le aree limbiche del cervello, coinvolte nelle emozioni e nella memoria, rendendo il messaggio più memorabile.
Empatia e calore. Il carisma non si basa solo su dominanza, ma anche su capacità empatiche. Le persone percepite come “calde” attivano una risposta cerebrale positiva nella corteccia prefrontale mediale, responsabile dell’elaborazione sociale.

Secondo Olivia Cabane, autrice del saggio The Charisma Myth (2012), il carisma nasce da un equilibrio tra forza personale (competenza, assertività) e calore percepito (umanità, ascolto). Quando una delle due componenti è assente, il carisma risulta sbilanciato: si può apparire freddi o, al contrario, deboli.
Ma cosa dicono le neuroscienze al riguardo? Le risonanze magnetiche funzionali (fMRI) hanno dimostrato che le persone percepite come carismatiche attivano fortemente i circuiti di ricompensa nel cervello di chi le ascolta. Questo suggerisce che l’interazione con un individuo carismatico viene vissuta come piacevole e gratificante a livello neurobiologico. Non solo la voce, però, anche la postura e il tono di voce sono determinanti nel generare impatto carismatico. Le cosiddette “power poses” aumentano i livelli di testosterone e abbassano il cortisolo, modulando la percezione di sicurezza interna e esterna. Anche la gestualità sincronizzata con le parole è associata a una maggiore chiarezza e attrattività comunicativa.
Ed eccoci al punto. Contrariamente all’idea che il carisma sia innato, le ricerche mostrano che può essere coltivato attraverso allenamento e consapevolezza.
La formazione al carisma si concentra sull’uso consapevole della voce (intonazione, ritmo, pause), la padronanza della comunicazione non verbale e l’ascolto attivo e feedback emotivo. Infine, sulla capacità di elaborare racconti ispiratori e messaggi di visione. Il segreto della persona carismatica? Sorridere con gli occhi, segnale autentico di coinvolgimento emotivo. Questo tipo di sorriso stimola una risposta positiva nell’osservatore grazie al rilascio di ossitocina, l’ormone della fiducia.