Non finiscono i colpi di scena nelle nuove indagini sul delitto di Garlasco. Oggi c’è stato un doppio interrogatorio che ha coinvolto Alberto Stasi, condannato per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, nell’agosto del 2007, e il fratello della vittima Marco. Avrebbe dovuto essere ascoltato anche Andrea Sempio, nuovamente indagato qualche mese fa, ma l’uomo non si è presentato in procura a Pavia. A quanto pare per un vizio di forma nella convocazione. Tutto questo mentre il tg1 ha rivelato che un’impronta della mano di Sempio, la numero 33, ignorata per 18 anni, è stata trovata su un muro di casa Poggi, vicino al cadavere di Chiara. Di fatto, collocando l’uomo sulla scena del crimine.
La legale di Sempio, l’avvocata Angela Taccia, ha spiegato che la convocazione era “nella forma dell’invito a presentarsi” e che, secondo l’articolo 375 del codice di procedura penale, tale invito era da considerarsi nullo. In una storia pubblicata su Instagram ha poi scritto “Guerra dura senza paura. Cpp We Love You”.
L’articolo 375 del codice di procedura penale disciplina le modalità e le condizioni in cui è possibile assumere informazioni da una persona indagata in un procedimento connesso o collegato. In particolare, stabilisce che quando una persona è indagata in un procedimento diverso, ma legato a quello principale, le sue dichiarazioni non possono essere raccolte liberamente come se fosse un testimone qualsiasi.

Il testo dell’articolo recita:
“Quando nel corso delle indagini o dell’istruzione si debbano assumere informazioni da una persona imputata o indagata in un procedimento connesso o collegato, si osservano le disposizioni dell’articolo 63, comma 2“.
L’articolo 63, a cui si rimanda, impone che l’interrogatorio avvenga con tutte le garanzie previste per un soggetto sottoposto a indagini, tra cui la presenza del difensore e la formale contestazione degli addebiti. In mancanza di queste garanzie, ogni atto compiuto è nullo.
Nel caso di Andrea Sempio, il punto sollevato dalla sua legale riguarda proprio la forma dell’atto con cui è stato convocato. Come riportano le fonti giornalistiche, l’invito a presentarsi è stato emesso senza l’indicazione formale della qualità di persona sottoposta a indagini, né sono stati garantiti i diritti previsti dal codice per quella situazione (tra cui l’assistenza legale).
L’avvocata Angela Taccia ha dichiarato:
“L’invito a comparire è nullo perché Andrea è da considerarsi, secondo la legge, una persona indagata in un procedimento collegato. Doveva essere garantito quanto previsto dall’articolo 375 c.p.p.“
La Corte di Cassazione ha più volte affermato che quando un soggetto si trovi in posizione potenzialmente indiziaria, non può essere ascoltato come persona informata sui fatti, pena l’inutilizzabilità dell’atto.
La vicenda si inserisce in un contesto complesso: il caso Garlasco, che vide la condanna definitiva di Alberto Stasi per l’omicidio di Chiara Poggi, è stato di recente riaperto. Il nome di Andrea Sempio era già emerso nel 2016, ma non aveva mai assunto la posizione formale di indagato.