La vera storia del treno da cui prende il nome il romanzo di Agatha Christie Assassinio sull’Orient Express inizia alla fine del XIX secolo: conosciuto anche come Simplon-Orient Express, era un treno passeggeri di lusso a lunga percorrenza sviluppato dalla società belga Compagnie Internationale des Wagons-Lits (CIWL) e commissionato da un uomo d’affari di nome Georges Nagelmackers.
L’Orient Express fece il suo viaggio inaugurale nel giugno 1883. Questo treno transcontinentale collegava l’Europa a Parigi e l’Asia occidentale a quella che oggi è Istanbul, con diverse fermate lungo il percorso, come Monaco, Vienna, Budapest e Bucarest. È stato il primo treno transcontinentale d’Europa e ha coperto una distanza di oltre 1700 miglia. Ha operato sulla tratta fino al 1977, dopodiché l’Orient Express originale è stato chiuso. Tuttavia, fu presto sostituito dal Venice Simplon-Orient Express, una versione aggiornata lanciata da un americano di nome James Sherwood nel 1982. Da allora sono state aggiunte altre fermate per attirare i viaggiatori. Tra queste, Londra, Milano, Venezia, Zagabria e Belgrado. Tuttavia, il leggendario Orient Express è stato messo a riposo nel dicembre 2009.
Durante la stesura del romanzo Assassinio sull’Orient Express, la Christie si è ispirata anche al suo triste passaggio sul celebre treno. Nel dicembre del 1931, Christie stava tornando a Londra sul treno quando questo si bloccò per un giorno intero a causa del maltempo. L’autrice ha incorporato aspetti dei suoi veri compagni di viaggio nei personaggi del romanzo anch’esso tratto da un fatto di cronaca.
La tragica storia di Daisy Armstrong si basa sul tragico e vero rapimento e omicidio del figlio di 20 mesi del famoso pilota Charles Lindbergh, avvenuto poco prima che la Christie iniziasse a scrivere Assassinio sull’Orient Express. Charles Lindbergh Jr. fu rapito dalla sua casa nel New Jersey la notte del 1° marzo 1932. Un’ora dopo, l’infermiera del bambino scoprì una cameretta vuota, impronte di piedi infangati, una nota di riscatto mal scritta che chiedeva ai Lindbergh di pagare 50.000 dollari per riavere il figlio. Ben presto l’attenzione del mondo si rivolse a questo caso, che il giornalista H.L. Mencken definì “la più grande storia dopo la Resurrezione”. Il Presidente Hoover fu informato e anche Al Capone offrì la sua assistenza dalla prigione.
Nel 2023, anche la scrittrice Michela Murgia è salita sull’Orient Express, per uno speciale servizio sul magazine Vogue, nel quale ha raccontato il viaggio che desiderava di fare da tempo e che ha voluto assolutamente fare prima di morire a causa di un tumore.