Angela Taccia, 36 anni, è l’avvocata che difende Andrea Sempio, indagato nella riapertura del caso dell’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco. Nata ad Abbiategrasso e iscritta al foro di Milano, è legata a Sempio da un’amicizia che dura da quasi vent’anni. I due, infatti, si sono conosciuti nel 2005 tramite amici comuni. Taccia, dunque, inizia a frequentare la “compagnia” di Garlasco composta anche da Marco Poggi, fratello di Chiara, e da Roberto Freddi, Mattia Capra e Alessandro Biasibetti, di cui è stata fidanzata, molto prima che diventasse frate domenicano.

All’epoca, lei è una giovane praticante legale ed i rapporti con Sempio non sono idilliaci. Come la penalista ha raccontato in una intervista al Corriere della Sera, il ragazzo l’ha praticamente ignorata per due anni. Nonostante questo, però, lei era assolutamente sicura che sarebbero diventati grandi amici. E, a quanto pare, è stato proprio così.
Non è strano, dunque, che nel 2016, quando il nome di Sempio emerge nelle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, i due stiano facendo colazione insieme. E non è nemmeno insolito che abbia deciso si accogliere la difesa legale dell’amico in uno dei casi più complessi della cronaca italiana. In passato, infatti, ci sono già stati già dei legami personali tra legale e assistito.
Oltre questo, comunque, la figura di Angela Taccia incuriosisce o, quanto meno, attrae l’attenzione. A lasciare stupiti o perplessi, in modo particolare, è l’uso dei sociale in una vicenda giuridica tanto delicata, anche dal punto di vista mediatico. L’avvocatessa, infatti, è solita commentare quanto sta accadendo con dei post che non passano certo inosservati.
Come l’ultimo, una storia su Instagram in cui commenta con “Guerra dura senza paura” la decisione di non presentarsi davanti ai PM. Instagram dove nella sua bio scrive:
“Avvocato⚖️ Amo i cani, i libri, il buon cibo e lo yoga🧘🏻♀️ Relazione complessa con il Golf ⛳️
“Sorridente sempre, grintosa quando serve!”L.🧡
Di Sempio dice che è un’anima rara. “Sa perché ha trovato la forza di tornare al lavoro anche se sapeva che i giornalisti lo avrebbero aspettato lì davanti? Perché si tormentava per le sue colleghe che senza di lui erano costrette a coprire il suo turno. Continuava a dirmi: “Le colleghe hanno dei bambini, non posso danneggiarle con i miei problemi”. Non ho mai conosciuto una persona così disponibile e gentile con gli altri come lo è lui“.