Federico Barbarossa è un ragazzo transessuale di Bari, attivista dell’associazione Mixed lgbtqia+ che si è iscritto a Miss Italia 2023 in risposta a Patrizia Mirigliani, organizzatrice del concorso di bellezza, che vieta alle donne transessuali di partecipare, preferendo “solo chi è nata biologicamente donna”. Federico, che all’anagrafe è ancora Federica, ma ha un aspetto maschile, ha deciso replicare così a questa chiusura e la sua trovata ha trovato molti d’accordo.
Visualizza questo post su Instagram
Il nostro Federico quindi non è quel Barbarossa, re e imperatore dei romani, ma di sicuro per un giorno è stato re indiscusso di internet. Federico è un ragazzo simpatico, molto presente nei profili social dell’associazione di cui fa parte. Ha spiegato: “Sono nato donna. Sono stato assegnato al genere femminile dalla nascita anche se mi sono sentito sempre un ragazzo. Quando ho sentito del regolamento assurdo di Miss Italia mi è venuto spontaneo questo gesto” E dopo che si è iscritto gli è arrivata anche una mail di conferma: “Ciao Federica Barbarossa, ti confermiamo che la tua richiesta di partecipare è stata registrata. Verrai contattata dal referente regionale della tua regione. Grazie lo staff di Miss Italia”
Visualizza questo post su Instagram
La provocazione di Federico arriva dopo l’elezione di Miss Olanda, una ragazza transessuale. Questa notizia, di cui s è parlato tanto nei giorni scorsi, ha sollevato un dibattito piuttosto acceso tra Patrizia Mirigliani e David Parenzo, con la prima che sosteneva che a Miss Italia non si accettano ragazze transessuali – anche se operate – e “donne visibilmente rifatte”. A Parenzo, che replicava che le transessuali operate sono donne Mirigliani replicava seccata: “Per far accedere le trans operate devo cambiare il regolamento. E io non cambio un regolamento in corsa e faccio quello che mi dicono di fare in tutta fretta. Io mi sono rotta. Il problema non è la partecipazione di queste ragazze ai concorsi di bellezza ma è questa cosa del politicamente corretto per cui in Italia uno si deve adeguare per forza.”
È interessante ricordare che nel 2011 Patrizia Mirigliani inviò una diffida al concorso di Miss Trans Italia, perché riteneva che l’organizzazione sfruttasse il nome dello storico concorso fondato da suo padre Enzo. “Era il 1992 quando abbiamo scelto questo nome per il concorso” – spiegò Regina Satariano organizzatrice del concorso – “e lo abbiamo fatto proprio in polemica con il concorso ufficiale che si rifiutava di accettare tra le concorrenti ragazze transgender che ormai avevano completato la transizione.”
Visualizza questo post su Instagram
Visualizza questo post su Instagram