Hamas ha fatto sapere, con un messaggio su Telegram, di aver accettato il piano di pace stilato dal presidente americano Trump e di essere quindi pronta a rilasciare gli ostaggi, vivi e morti. Ecco il testo del messaggio:
“Nel nome di Dio, la più graziosa, la più misericordiosa dichiarazione importante riguardo alla risposta di Hamas alla proposta del presidente degli Stati Uniti Trump. Nel tentativo di fermare l’aggressione e la guerra di sterminio contro il nostro risoluto popolo nella Striscia di Gaza, e basata sulla responsabilità nazionale e sulla preoccupazione per i principi, i diritti e gli interessi supremi del nostro popolo, il Movimento di Resistenza Islamica “Hamas” ha tenuto consultazioni approfondite all’interno delle sue istituzioni dirigenti, ampie consultazioni con le forze e le fazioni palestinesi, e consultazioni con i nostri fratelli e amici mediatori, per raggiungere una posizione di responsabilità nell’affrontare il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Dopo uno studio approfondito, il movimento ha preso la sua decisione e ha presentato la seguente risposta ai fratelli mediatori.
Il Movimento di Resistenza Islamica, Hamas, apprezza gli sforzi arabi, islamici e internazionali, così come gli sforzi del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che chiede la fine della guerra nella Striscia di Gaza, uno scambio di prigionieri, l’ingresso immediato degli aiuti, il rifiuto dell’occupazione della Striscia e lo sfollamento del nostro popolo palestinese da essa. In questo contesto, e al fine di raggiungere un cessate il fuoco e un ritiro completo dalla Striscia di Gaza, il movimento annuncia il suo accordo per il rilascio di tutti i prigionieri israeliani vivi e morti, in conformità con la formula di scambio contenuta nella proposta del presidente Trump, a condizione che siano soddisfatte le condizioni necessarie sul terreno per lo scambio.
In questo contesto, il movimento afferma la sua disponibilità ad avviare immediatamente negoziati attraverso mediatori per discutere i dettagli di questo processo. Il movimento ribadisce anche il suo accordo di affidare l’amministrazione della Striscia di Gaza a un corpo palestinese di tecnocrati indipendenti, sulla base del consenso nazionale palestinese e del sostegno arabo e islamico. Le altre questioni incluse nella proposta del presidente Trump, relative al futuro della Striscia di Gaza e ai diritti intrinseci del popolo palestinese, sono legate a una posizione nazionale globale e basate su leggi e risoluzioni internazionali pertinenti. Saranno discussi all’interno di un quadro nazionale palestinese globale, all’interno del quale Hamas farà parte e al quale contribuirà responsabilmente“.

La notizia, arrivata nella notte tra il 3 e il 4 ottobre 2025, ha colto di sorpresa lo stesso primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e ha innescato una serie di reazioni diplomatiche e militari immediate.
Secondo quanto riportato dai media israeliani, i vertici politici di Tel Aviv avrebbero ordinato all’esercito di ridurre “al minimo” le operazioni militari a Gaza City, limitandole esclusivamente a manovre difensive. L’ordine è stato emesso dopo colloqui notturni tra funzionari israeliani e statunitensi, alla luce delle dichiarazioni di Hamas sul piano di pace. Le truppe dell’Idf impegnate sul campo hanno ricevuto istruzioni di portare avanti solo attività difensive, segnando un potenziale punto di svolta dopo 367 giorni di conflitto devastante.
Il presidente Trump ha definito questa “una giornata molto speciale, forse senza precedenti in molti modi” in un videomessaggio diffuso su Truth Social. Trump ha ringraziato i Paesi che hanno contribuito a raggiungere questo risultato: Qatar, Turchia, Arabia Saudita, Egitto e Giordania. “Siamo molto vicini a raggiungere la pace in Medio Oriente”, ha dichiarato il presidente americano, aggiungendo: “Non vedo l’ora che gli ostaggi tornino a casa dai loro genitori”.
La dichiarazione di Hamas prevede il rilascio di tutti gli ostaggi, anche se l’organizzazione ha specificato di voler avviare nuovi negoziati su alcuni dettagli del piano. Attualmente, secondo le stime israeliane, nella Striscia di Gaza si trovano ancora 48 ostaggi israeliani, sopravvissuti ai 250 rapiti durante l’attacco del 7 ottobre 2023, quando vennero uccisi 1.194 israeliani nell’offensiva che diede inizio al conflitto.
La reazione di Israele è stata immediata ma cauta. L’Idf ha convocato durante la notte una “riunione speciale” per preparare l’attuazione della prima fase del piano Trump. Alla riunione hanno partecipato il capo di Stato Maggiore, il vice capo, i vertici delle direzioni operazioni, intelligence e pianificazione, oltre ai comandanti del Comando Sud e dell’Aeronautica militare.
La guerra che ha insanguinato Gaza dall’ottobre 2023 ha causato la morte di oltre 66.000 palestinesi, in gran parte civili, tra cui 19.000 bambini secondo le fonti palestinesi. La risposta militare israeliana ha decimato i vertici e le strutture di Hamas nella Striscia, ma il costo umanitario è stato devastante. La comunità internazionale ha accolto con cauto ottimismo la possibile svolta.



