Geograficamente Italia e Australia sono separate da migliaia di chilometri. Da un punto di vista sanitario, invece, potrebbero presto essere vicine. Tutto questo a causa del boom di casi di influenza , causata dal il ceppo influenzale B Victoria, che stanno funestando la nazione oceanica. Al momento, il numero dei ricoveri registrati in Australia per influenza è altissimo, con un impatto significativo sulle strutture sanitarie. Parliamo di un aumento del 70% dei casi di influenza rispetto all’anno precedente, con oltre 18.000 segnalazioni fino a luglio e un incremento del 50% dei ricoveri in sole due settimane. Uno scenario da incubo che potrebbe ripetersi anche da noi nei prossimi mesi. Il professor Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, lancia l’allarme e invita alla preparazione.
L’esperto evidenzia un dato particolarmente preoccupante: il raddoppio delle ore di intervento delle ambulanze per il trasporto di pazienti influenzali rispetto all’anno precedente. Questo dato testimonia la virulenza dell’influenza e l’impatto sul sistema di emergenza.

Un elemento di ulteriore preoccupazione riguarda la circolazione di un mix di virus influenzali, tra cui il ceppo B, verso il quale la copertura vaccinale risulta inferiore. Questo fattore potrebbe contribuire ad una maggiore diffusione del virus e ad un aumento dei casi gravi.
Intervenuto all’ANSA, invece, il direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva all’Università di Milano Fabrizio Pregliasco ha detto:
“Per quanto riguarda l’Italia è ancora presto per delle previsioni accurate e molto dipenderà dall’andamento meteorologico. Ad ogni modo ci aspettiamo i primi casi in ottobre e prevediamo una stagione abbastanza intensa. Complessivamente, si stima verrà colpito dal 15 al 25% della popolazione rispetto al 22-23% dello scorso anno quando venne registrato il record di 15 milioni di casi totali“.
Di fronte a questa potenziale “tempesta virale“, si raccomanda la vaccinazione antinfluenzale, non solo per le categorie a rischio (anziani, fragili e bambini), ma per tutta la popolazione. La vaccinazione rappresenta una misura preventiva fondamentale per proteggersi dall’influenza e dalle sue possibili complicanze.
Oltre alla vaccinazione, è importante seguire le norme igieniche di base, come lavarsi frequentemente le mani, evitare il contatto con persone malate e, in caso di sintomi influenzali, consultare il proprio medico e rimanere a casa per evitare la diffusione del virus.