Kenneth Smith, 58 anni, era stato condannato a morte nel 1996 per aver ucciso, nel 1988, insieme ad altre due persone, la 45enne Elizabeth Dorlene Sennett, moglie di un pastore. A commissionare l’omicidio era stato proprio il marito della donna, nella speranza di riscuotere l’assicurazione sulla vita stipulata solo poche settimane prima del delitto.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Charles Sennett, nel marzo 1988, incaricò un uomo dell’uccisione della moglie e costui a sua volta assoldò altri due complici, tra cui proprio Smith. La donna, madre di due bambini, fu trucidata con dieci coltellate.
A seguito del processo, Smith fu condannato nel 1996 alla pena di morte; la giuria, a maggioranza assoluta, aveva deciso per l’ergastolo, ma il giudice Tompkins scelse di commutare la pena in capitale. Dal 2017, l’Alabama ha tolto ai giudici la possibilità di modificare le sentenze emesse dalle giurie, qualora entri in gioco la pena di morte.
Il caso di Smith ha avuto parecchio risalto nell’opinione pubblica per via della modalità utilizzata per l’esecuzione; Smith infatti è morto dopo aver inalato azoto puro attraverso una maschera. L’azoto è un elemento presente nell’atmosfera insieme all’ossigeno; se assunto direttamente, porta però in pochi minuti alla morte per ipossia. L’utilizzo del nuovo metodo di esecuzione con l’azoto, mai testato prima d’ora, è stato fortemente criticato dall’opinione pubblica e da varie associazioni umanitarie che lo hanno definito “crudele”.
L’esecuzione dell’uomo, prevista per il 2022 con il metodo tradizionale dell’iniezione letale, era stata annullata a causa della difficoltà nel trovare una vena in cui iniettare il composto letale di farmaci.
Sennett, il mandante dell’omicidio, si tolse la vita poco tempo dopo l’omicidio della moglie, mentre gli altri due esecutori materiali sarebbero entrambi morti in carcere; John Parker nel 2010, per iniezione letale e Billy Gray Williams nel 2020, a causa di una malattia, mentre stava scontando l’ergastolo.