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Home » Attualità » La chat segreta di Donald Trump e il giornalista inserito per sbaglio: cos’è successo?

La chat segreta di Donald Trump e il giornalista inserito per sbaglio: cos’è successo?

Proviamo a chiarire il caos mediatico di queste ultime ore spiegando lo scandalo Signal e quali ripercussioni potrà avere.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino26 Marzo 2025
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Donald Trump
Donald Trump (fonte: Avvenire)
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Un grave errore di sicurezza ha coinvolto l’amministrazione Trump, portando alla divulgazione accidentale di informazioni riservate. Jeffrey Goldberg, direttore di The Atlantic, è stato erroneamente incluso in una chat di gruppo su Signal, un’app di messaggistica crittografata, dove alti funzionari discutevano dettagli operativi sugli attacchi contro i ribelli Houthi in Yemen.

Tra i partecipanti figuravano il vicepresidente J.D. Vance, il segretario alla Difesa Pete Hegseth e il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz, che nelle ultime ore ha chiesto scusa per aver inserito il giornalista nella chat (Trump lo ha già “perdonato” spiegando che “ha imparato la lezione, è un brav’uomo e non si deve scusare, sta facendo il suo meglio“). La conversazione verteva su obiettivi specifici, armi da utilizzare e sequenze operative. Goldberg, inizialmente scettico, ha confermato la veridicità dei messaggi quando le operazioni militari si sono svolte esattamente come descritto nella chat. Tutta la sua spiegazione è stata pubblicata qui.

L’inclusione di Goldberg è stata attribuita a un errore umano, probabilmente dovuto alla somiglianza delle sue iniziali con quelle di un altro funzionario. Questo incidente ha sollevato serie preoccupazioni sulla gestione delle informazioni sensibili e sull’uso di piattaforme non autorizzate per comunicazioni di tale importanza. Il Consiglio di Sicurezza Nazionale ha avviato un’indagine interna per capire come sia potuto accadere e per prevenire futuri errori.

JD Vance
J.D. Vance (fonte: USA Today)

Veniamo a Signal. Si tratta di una delle applicazioni di messaggistica più sicure al mondo, utilizzata da attivisti, giornalisti e persino governi per la sua crittografia end-to-end avanzata. Tuttavia, la sicurezza tecnologica non può prevenire errori umani come quello avvenuto in questo caso. L’inserimento accidentale di un numero sbagliato ha reso pubblica una conversazione riservata, dimostrando come la vulnerabilità maggiore rimanga sempre il fattore umano.

L’incidente ha scatenato reazioni contrastanti. Mentre alcuni funzionari hanno minimizzato l’accaduto sostenendo che nessuna informazione classificata sia stata compromessa, esponenti democratici hanno espresso forte preoccupazione, chiedendo un’indagine approfondita e, in alcuni casi, le dimissioni dei responsabili.

A margine di questo, la chat ha fatto emergere un’altra situazione diplomatica molto delicata, riguardante i rapporti tra USA ed Europa. Donald Trump ha spiegato a chiare lettere di essere al fianco del suo vice presidente Vance quando, in uno scambio nella famigerata chat con il segretario alla Difesa Pete Hegseth ha scritto: “Non sopporto di dover salvare di nuovo l’Europa“. Rincarando la dose: “Sono d’accordo con lui, sono dei parassiti, lo sono stati per anni“.

Ma le polemiche non si spegneranno in fretta. Come ha sottolineato lo stesso Goldberg, infatti, Waltz e gli altri 18 alti funzionari presenti nel gruppo ‘Houthi’ potrebbero aver commesso diverse violazioni. La prima, come detto, è l’uso di Signal per informazioni sensibili, normalmente trattate su sistemi criptati governativi inaccessibili. Poi, l’inclusione di un giornalista in un ambito segreto e protetto che, per quanto non voluta, potrebbe aver violato l’Espionage Act. Infine, la dispersione delle informazioni che invece, in quanto messaggi di funzionari pubblici sono, considerati atti da conservare.

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