Sarà che andiamo sempre di fretta e non sempre la soglia dell’attenzione è così alta, ma Papa Francesco oggi ha sentenziato: un’omelia non deve mai andare oltre gli otto minuti, altrimenti i fedeli si addormentano. Nel corso dell’Udienza Generale di questa mattina in Piazza San Pietro, Papa Bergoglio ha voluto affrontare questo tema particolare, rivolgendosi a tutti i sacerdoti.
“L’omelia deve aiutare a trasferire la Parola di Dio dal libro alla vita. Tra le tante parole di Dio che ogni giorno ascoltiamo nella Messa o nella Liturgia delle ore, ce n’è sempre una destinata in particolare a noi. Accolta nel cuore, essa può illuminare la nostra giornata e animare la nostra preghiera. Si tratta di non lasciarla cadere nel vuoto“, ha detto. Rimarcando quanto, purtroppo, certe omelie siano eccessivamente astratte e debordanti. “A volte parlano molto e non capisci di cosa stanno parlando“.
In questo senso, ha continuano sulla stessa linea dello scorso anno quando affrontò il discorso sempre con chiarezza. “Tante omelie invece di svegliare l’anima l’addormentano. A volte le nostre prediche e insegnamenti rimangono generici, incapaci di toccare l’anima e la vita della gente. A volte si ascoltano conferenze impeccabili, discorsi ben costituiti che però non smuovono il cuore e così tutto resta come prima“.
Perché, dunque, otto minuti? La durata è stata stabilita da Benedetto XVI, che, memore di quanto sostenuto quando cardinale, era convinto che le omelie dovessero essere brevi. Così, in un’assemblea generale del Sinodo stabilì delle linee guida per la perfetta omelia: tema principale chiaro, pochi concetti ma precisi e, appunto, durata di 8 minuti.