Ida Dalser fu con ogni probabilità la prima moglie di Benito Mussolini e madre di suo figlio, Benito Albino. Fu però annullata dalla grande storia dove l’unica coniuge ufficiale di Mussolini resta Rachele Guidi.
Come accaduto con Margherita Sarfatti, ebbe un ruolo importante, all’inizio della sua carriera, finanziando le prime attività politiche di Mussolini, dopo aver venduto i propri beni. Diventata una minaccia per il Duce, con il suo desiderio di essere riconosciuta come moglie e madre, fu internata in manicomio per metterla a tacere. Morì nell’ospedale psichiatrico San Clemente a Venezia, nel 1937. Suo figlio subì una sorte simile, morendo in manicomio nel 1942.
Ida Dalser, nata nel 1880 a Sopramonte, vicino Trento, è una figura tragica e poco conosciuta della storia italiana. Incontrò Mussolini nei primi anni del Novecento, poco prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, evento chiave che spinse Mussolini a entrare in politica. La loro relazione portò alla nascita di Benito Albino nel 1915. Per sostenere il compagno, Ida vendette i suoi beni per finanziare il suo giornale, “Il Popolo d’Italia”. Nonostante le prove della loro unione, come un decreto del Comune di Milano che ordinava a Mussolini di versare alimenti a “sua moglie Ida Dalser” e al loro figlio, il regime fascista cercò di cancellare ogni traccia della loro relazione.
Le stesse circostanze del matrimonio, forse avvenuto nel 1914 a Trento, rimangono da verificare, poiché molti documenti relativi alla loro unione sono stati distrutti o nascosti.
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Dalser fu quindi internata nel manicomio di Pergine Valsugana, in Trentino. Successivamente, fu trasferita all’isola di San Clemente a Venezia, dove morì nel 1937. Il figlio, Benito Albino, fu separato dalla madre, adottato e costantemente sorvegliato. Nonostante ciò, continuò a dichiarare di essere figlio di Mussolini, il che portò al suo internamento in un manicomio, dove morì nel 1942.
Va detto che negli anni dell’internamento di Dalser, i manicomi in Italia accoglievano spesso donne solo per il fatto di essere “non conformi” e non sofferenti per autentici disturbi mentali. Per esempio, donne ribelli, progressiste, sessualmente libere. E anche donne vittime di violenza.
La sua tragica vicenda è riemersa grazie a ricerche storiche e rappresentazioni cinematografiche, come il bellissimo “Vincere” di Marco Bellocchio.
Dalser trova un piccolo spazio anche nella serie di Sky M – Il figlio del secolo, dov’è interpretata da Jessica Piccolo Valerani.