Il fisico e padre della bomba atomica Robert Oppenheimer ha avuto due figli, Peter e Katherine, nati dal matrimonio con la biologa Katherine “Kitti” Puening. Il primogenito Peter nacque nel 1941, mentre la seconda, Katherine “Toni”, nel 1944. Entrambi si intravedono di sfuggita nel film biopic Oppenheimer di Christopher Nolan, e questo ha incuriosito molti spettatori che si sono chiesti chi erano e cosa hanno fatto i due figli dello scienziato.
Peter Oppenheimer, come si può intuire dalle scene in cui compare nel film, non ha avuto una infanzia spensierata, anche a causa dei problemi di alcolismo della madre Kitti. Da piccolo fu un bambino timido e particolarmente introverso, poco portato per gli studi. Attualmente vive nel New Mexico, dove svolge la professione di falegname ed è diventato padre di tre figli. Una volta cresciuto, Peter ha mantenuto dei rapporti altalenanti e discontinui con entrambi i genitori.
Una sorte ben peggiore è invece quella della secondogenita Katherine Oppenheimer detta Toni, venuta alla luce proprio durante gli anni del fatidico Progetto Manhattan. Da piccola, si ammalò di poliomelite ma, a differenza del fratello, dimostrò subito ottime capacità in campo scolastico. Il rapporto con la madre si deteriorò in fretta a causa dei problemi di dipendenza della donna, di cui spesso si ritrovava a raccogliere le bottiglie vuote sparse per la casa. Anche la sua carriera professionale fu influenzata dalla figura del padre: nel 1969, l’FBI le negò il nulla osta di sicurezza, impedendole di fatto di lavorare come traduttrice presso le Nazioni Unite a causa dei trascorsi del padre (nonostante questi fosse già deceduto da due anni). Stessa sorte avversa anche nella vita privata, dove entrambi i suoi due matrimoni naufragarono. Gli ultimi anni della sua vita li trascorse a St. John, nelle Isole Vergini, dove si ritirò a vita isolata e dove, un mese dopo il suo 32esimo compleanno, venne trovata morta impiccata nella casa di famiglia.
La storia dei due tormentati figli di Oppenheimer è ben documentata nel libro da cui è stato tratto il film, ovvero Oppenheimer. Trionfo e caduta dell’inventore della bomba atomica di Kai Bird e Martin J. Sherwin, vincitore del premio Pulitzer nel 2006.