Si dice che venerdì 17 porta sfortuna solo in Italia perché accosta due elementi negativi per la nostra cultura: il significato del numero 17 e il venerdì, giorno della morte di Gesù (quindi il Venerdì Santo).
Per quanto riguarda il numero 17, troviamo differenti interpretazioni da associare al giorno della morte di Gesù, tutte particolarmente interessanti.
Il 17 in numeri romani è XVII che, anagrammato in latino è “vixi” che solitamente viene tradotto come “ho vissuto” e “la mia vita è finita”. Un’altra teoria riguarda invece la Genesi della Bibbia in cui nel capitolo 7 versetto 11 viene raccontato che il Diluvio Universale ebbe inizio il 17 del secondo mese dell’anno seicentesimo della vita di Noè.
Un altro motivo riguarda una delle più gravi sconfitte inflitte all’Impero romano: la battaglia di Teutoburgo nel 9 d.C, quando furono annientate tre legioni (la XVII, la XVIII e la XIX). Inutile sottolineare che la cosa destò così tanto sgomento che non vennero più usati i numeri 17, 18 e 19 per alcuna legione.
Se vogliamo fare una rapida panoramica generale alla geopolitica europea del XVII secolo troviamo: l’inizio dell’assolutismo in Europa, l’arrivo della Mayflower coi puritani che poi hanno dato il via alle colonie, la guerra civile inglese e la guerra dei trent’anni solo per citarne alcune.
Ultima associazione è quella attribuita dalla smorfia napoletana, in cui il 17 è “‘a disgrazia”.
Al contrario, in Paesi come gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Finlandia il giorno più sfortunato dell’anno corrisponde a venerdì 13: non a caso proprio gli americani ci hanno dedicato intere saghe cinematografiche. Per quanto riguarda altri Paesi, per l’Australia la sfortuna corrisponde all’87 e in Cina il 4 è proprio presagio di morte.