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Home » Innovazione » Scienza » Non stelle, ma frammenti di cometa: ecco cosa sono le Perseidi

Non stelle, ma frammenti di cometa: ecco cosa sono le Perseidi

Ogni estate, di questi tempi, ci lasciano estasiati con il loro passaggio vicino alla Terra: andiamo alla scoperta delle Perseidi.
Gabriella DabbeneDi Gabriella Dabbene29 Luglio 2025Aggiornato:29 Luglio 2025
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Lo spettacolo delle Perseidi nel 2010
Lo spettacolo delle Perseidi nel 2010 (fonte: Wikipedia)
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È soprattutto in estate inoltrata che possiamo ammirare un cielo notturno acceso da scie luminose: si tratta delle Perseidi, le “stelle cadenti” più celebri dell’anno, che trasformano la notte in un suggestivo spettacolo catturando l’immaginazione di astronomi e semplici osservatori. Non si tratta di vere e proprie stelle, ma di frammenti di una cometa che si incendiano in un lampo fugace al passaggio dall’atmosfera terrestre. Scopriamo qualcosa in più su questo splendido regalo del cosmo, che incanta il mondo ormai da secoli.

Le Perseidi devono il loro evocativo nome alla costellazione di Perseo (l’eroe mitologico che sconfisse Medusa), e più precisamente alla stella Eta Persei, da cui sembrano irradiarsi le sue “figlie” nel cielo notturno. In realtà si tratta di frammenti della cometa 109P/Swift-Tuttle, scoperta nel 1862, che orbita attorno al Sole ogni 133 anni. Tra luglio e agosto di ogni anno, quando la Terra attraversa la scia di detriti lasciati dalla cometa, questi minuscoli grani – spesso non più grandi di un chicco di sabbia – entrano nell’atmosfera a una velocità di circa 60 km/s, bruciando e creando le scie luminose che chiamiamo meteore.

Il picco di questo fenomeno avviene generalmente tra il 10 e il 13 agosto, quando si possono osservare fino a 100 meteore all’ora in condizioni ottimali. La pioggia delle Perseidi è attiva però già da fine luglio (intorno al 27-28), con un crescendo che raggiunge l’apice a metà agosto.

I luoghi isolati lontani dalle luci della città sono ideali per scorgere il passaggio delle Perseidi
I luoghi isolati lontani dalle luci della città sono ideali per scorgere il passaggio delle Perseidi (fonte:- Unsplash)

Chiamate anche “Lacrime di San Lorenzo”, le Perseidi sono un fenomeno tanto semplice quanto spettacolare: quando i frammenti della cometa Swift-Tuttle entrano nell’atmosfera terrestre, l’attrito con l’aria li riscalda a migliaia di gradi, facendoli disintegrare in una frazione di secondo. Questo processo produce una scia luminosa visibile per pochi istanti e spesso accompagnata da colori che variano dal bianco al verde, a seconda della composizione chimica del frammento. Le meteore più grandi, chiamate “bolidi”, possono lasciare scie persistenti o persino esplodere in lampi abbaglianti.

Per osservare le Perseidi al meglio basta trovare un luogo buio, lontano dalle luci della città, e guardare verso nord-est dopo la mezzanotte. Non servono telescopi: sono sufficienti i nostri occhi e un po’ di pazienza. Sdraiarsi su una coperta con lo sguardo rivolto al cielo trasforma l’osservazione in un’esperienza quasi mistica, un momento per riflettere e, secondo la tradizione, esprimere un desiderio.

In realtà l’osservazione delle Perseidi non è priva di ostacoli: è a causa dell’inquinamento luminoso che nelle aree urbane non si può godere di questa splendida vista, mentre i cieli rurali o montani sono i luoghi ideali per l’osservazione. Il meteo può essere un altro nemico: è sufficiente una notte nuvolosa per nascondere lo spettacolo. Inoltre la cometa Swift-Tuttle, pur lontana, è considerata un potenziale rischio: il suo passaggio ravvicinato alla Terra nel 3044 potrebbe in teoria portare a collisioni, anche se gli scienziati ritengono il pericolo minimo. Si tratta comunque di un problema per generazioni molto lontane dalla nostra: a noi resta semplicemente lo spettacolo.

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