Con social freezing s’intende una terapia per intervenire su di una infertilità futura attraverso la crioconservazione degli ovociti a scopo precauzionale. Questa tecnica è richiesta soprattutto dalle donne che, per motivi personali, vogliono preservare la fertilità e ricercare una gravidanza più avanti nel tempo, quando possono subentrare delle difficoltà nel concepimento.
Oltre a questo, però, la crioconservazione viene proposta anche a chi deve sottoporsi a chemioterapia per un tumore o radioterapia della pelvi, o a cure e interventi demolitivi che incideranno irreversibilmente sulla capacità riproduttiva.
Detto questo, vediamo come si svolge la procedura. Per prima cosa è necessario sottoposti ad un colloquio all’interno di un centro specializzato per l’infertilità. Il secondo passaggio consiste nella valutazione della riserva ovarica mediante dosaggio ormonale ed ecografia transvaginale. Solo al termine di altri esami come, ad esempio, il monitoraggio ecografico dell’ovulazione, è possibile procedere al prelievo degli ovociti e al congelamento in azoto.
Ma quante sono le probabilità di successo per una gravidanza futura? Sicuramente il dato è variabile e dipende prevalentemente da fattori del tutto personale che cambiano da caso a caso. Fattori che incidono sono, inevitabilmente, il numero e la qualità degli ovociti recuperati. Aspetti che subiscono variazioni a seconda dell’età e della riserva ovarica della paziente al momento della raccolta.
Oltre a questo, poi, è bene ricordare che, la presenza di alcune patologie come il diabete o l’ipertensione arteriosa non precludono la possibilità di sottoporsi alle tecniche di procreazione assistita. Comunque sia è bene sempre sottoporsi a dei controlli monitorando la problematica.