La sindrome da idrocuzione è un complesso di sintomi che porta alla perdita momentanea di coscienza dovuta a immersione troppo rapida in acqua fredda. Nei casi più gravi lo svenimento può portare alla morte per arresto cardiorespiratorio o annegamento. Quando si è in spiaggia, dunque, sarebbe meglio evitare di tuffarsi direttamente in mare, e bagnarsi poco per volta, procedendo poi all’immersione completa. Questo per dare il tempo all’organismo di adeguare la temperatura corporea a quella dell’acqua.
Ma cosa succede al nostro corpo quindi quando si è interessati da sindrome da idrocuzione? Lo sbalzo termico provoca sempre una vasocostrizione, ovvero un restringimento dei vasi, con conseguente aumento della pressione. Questo per garantire il corretto afflusso sanguigno ai tessuti. In sostanza, il cuore pompa di più perché i vasi diventano più piccoli. In soggetti senza pregresse patologie cardiache o in condizioni ambientali normali (ad esempio una semplice giornata fredda), ciò non rappresenterebbe alcun pericolo.
Ma nel caso dell’idrocuzione, quando il processo di raffreddamento è repentino, possono esserci conseguenze a livello cerebrale. A causa dello sbalzo termico, infatti, il cervello potrebbe smettere di regolare attività cardiaca e respiratoria. E se non c’è un soccorso immediato, il soggetto colpito, che segnala ronzii alle orecchie, nausea, affaticamento, freddo e vista annebbiata, può svenire e annegare.
Ecco perché si consiglia anche di non fare il bagno dopo aver mangiato molto. La digestione, infatti, tende a far aumentare la temperatura corporea e lo shock termico, come visto, potrebbe essere molto pericoloso.
Sarebbe bene non bagnarsi anche dopo una prolungata esposizione al sole. Meglio rinfrescarsi all’ombra e poi andare in mare, procedendo per gradi. Bagnatevi prima le mani, le braccia, il viso, collo e tronco, immergendovi poco alla volta. Sempre per proteggere l’organismo da uno sbalzo di temperatura eccessivo, il consiglio è di non tuffarsi subito in acqua fredda. Questo ovviamente non vale se si è in acqua da molto.