Quasi un anno fa, Bianca Balti, modella e conduttrice, raccontava al mondo di avere un cancro ovarico al terzo stadio, metastatizzato. Una condizione che avrebbe annichilito chiunque, ma che per lei è diventata l’inizio di una nuova vita, scandita anche da eventi importanti come la partecipazione all’ultimo Festival di Sanremo. E oggi, che il peggio sembra ormai alle spalle, Bianca Balti è tornata a parlare della sua malattia, dell’importanza della prevenzione e del prendersi cura di noi. E lo ha fatto attraverso Ovaries. Talk About Them (Ovaie, parliamone), una campagna a supporto della vendita di magliette, il cui ricavato è devoluto interamente alla realizzazione del primo un test al mondo di rilevazione precoce di questa neoplasia, tramite DNA . Bianca Balti ha raccontato la sua esperienza, dalla scoperta della mutazione del gene BRCA1 ad oggi.
“Nell’estate del 2021 ho fatto una mammografia. Tutto andava bene ma dopo avermi chiesto quale fosse la mia storia familiare mi hanno subito sottoposto a un test genetico. Un paio di settimane dopo mi hanno comunicato che avevo una mutazione del gene BRCA1 che mi rendeva incline al cancro al seno e a quello alle ovaie“.
Visualizza questo post su Instagram
Una situazione vissuta, per esempio, anche da un’altra celebrità come Angelina Jolie. E, proprio come Jolie, Balti decide di effettuare una mastectomia preventiva, ovvero l’asportazione del seno. Aveva anche programmato l’asportazione delle ovaie, ma la scelta di attendere prima di fare l’operazione, legata al desiderio di avere altri figli, ha rallentato la procedura. E il cancro è arrivato prima.
Visualizza questo post su Instagram
Argomento delicatissimo su cui Balti è tornata con grande forza sottolineando di non volersi sentire giudicata:
“Molte persone mi hanno chiesto perché non le avessi rimosse, sapendo della mutazione. Penso che sia davvero importante per le donne sapere cosa dovrebbero fare, ma non è una decisione facile da prendere, specialmente per le ovaie, che sono parte della nostra femminilità. Ho sempre saputo di volere più figli ed ero anche spaventata all’idea di sentirmi ‘meno donna’ senza le mie ovaie. Ho anche pensato come la malattia mi abbia fatto rivalutare il mio ciclo mestruale; prima lo odiavo, e ora darei qualsiasi cosa per riaverlo“.
Balti non ha nascosto la paura per il suo suo futuro, perché, per quanto in remissione, il cancro ovarico è una patologia sempre grave e insidiosa.
“Potrebbero essere i miei ultimi giorni sulla terra, quindi non li sprecherò cercando di piacere a tutti o fingendo di essere chi non sono. Anzi, ho scoperto che le persone mi apprezzano di più in questo modo. Sì, certo, ora le insicurezze sono tornate, ma siamo umani. Bisogna parlare di più del cancro ovarico, poiché attualmente non esiste una diagnosi precoce. Sto vivendo la vita più profondamente e in modo più significativo di quanto abbia mai fatto, assaporando ogni giorno in modo diverso. Ma sono viva, e ciò che mi dà speranza è la ricerca scientifica e il fatto che, grazie a questa campagna, ci stiamo avvicinando a un test in grado di rilevare precocemente questo tumore“.
La speranza, insomma, è che si possa trasformare questo ‘killer silenzioso’ in malattia da diagnosticare e curare in tempo. “Credo che sarebbe davvero rivoluzionario“, conclude.