Il Perfume Effect è quella tendenza generale ad acquistare profumi, anche costosi, nonostante ci sia una crisi economica tangibile. Non si tratta di un modo di fingere ricchezza. Al contrario, è l’esigenza, sempre più diffusa, di circondarsi di cose lussuose, per risollevare l’animo davanti a una difficoltà crescente.
L’effetto profumo, dunque, si pone a metà tra economia e psicologia, ma non è un fenomeno nuovo. Esiste già il cosiddetto Lipstick Effect, la teoria economica secondo cui durante le crisi aumentino le vendite dei prodotti di lusso accessibili. In questo caso, però, si parla di essenze costose, magari da acquistare una tantum (una volta soltanto). Perché? Perché ci fa stare bene e in qualche modo ci “illude”.
Secondo Euromonitor, nel 2023 il segmento di mercato dei profumi che già valeva 64.4 miliardi di dollari, ha registrato una crescita a livello globale del 12,2% nelle fragranze di lusso. E del 10,8% nelle fragranze di massa. E qui nasce la domanda: cos’è un profumo di nicchia? Si tratta di quei profumi che non vengono creati e venduti tramite grande distribuzione, ma realizzati da maestri profumieri seguendo “ricette” ben precise. Con essenze rare, floreali e non solo. In pratica, è la differenza che intercorre tra un abito di alta moda e uno di una collezione prêt-à-porter. Facciamo qualche esempio.
Nonostante la sua storia leggendaria, Chanel n.5 non è un profumo di lusso. Così come non lo è J’adore di Dior (con buona pace della testimonial Rihanna). Lo sono, per esempio, Etat libre d’orange (con la deliziosa fragranza firmata da Tilda Swinton), Creed, Tom Ford, Nasomatto, Diptyque per citarne alcuni.
Sotto la spinta delle influencer di TikTok che invitano le followers a “profumare di ricco” le essenze come Baccarat Rouge 540 di Maison Francis Kurkdjian’s, Santal 33 di Le Labo e Tobacco Vanille di Tom Ford stanno conoscendo una nuova vita. Parliamo di un investimento di oltre 200 euro per flaconi da 50ml. Una fetta di mercato che ingolosisce le grandi multinazionali che stanno mettendo le loro mani su questi brand. Estée Lauder ha acquisito Le Labo, Puig ha inglobato Byredo (che fa un profumo al rarissimo tulipano), Kering ha acquisito Creed.
E quelli citati sono profumi comunque molto conosciuti. In realtà c’è un grande interesse anche per fragranze meno note al grande pubblico, ma apprezzatissime dagli esperti come quelle di Meo Fusciuni o Mendittorosa.