L’endometriosi è una malattia infiammatoria cronica ancora poco compresa e spesso diagnosticata con anni di ritardo (una paziente inglese ha scoperto di averla dopo 20 anni di sofferenza). Colpisce almeno una donna su dieci in età fertile e comporta dolori pelvici ricorrenti, stanchezza, gonfiore addominale e, in molti casi, infertilità. Le terapie disponibili sono limitate e spesso gravate da effetti collaterali. Tuttavia, una nuova strada si sta delineando: quella alimentare. Secondo la più grande indagine internazionale mai condotta sull’argomento, cambiare dieta può ridurre sensibilmente il dolore associato all’endometriosi.
Secondo lo studio pubblicato su JAMA Network Open e condotto da un team dell’Università di Edimburgo, modificare l’alimentazione può avere un impatto significativo sulla gestione del dolore endometriosico. Lo studio ha coinvolto 2.599 persone con diagnosi confermata, il 96,9% delle quali ha riferito dolori pelvici e oltre il 91% episodi frequenti di gonfiore addominale. Il dato più rilevante riguarda l’effetto di specifici alimenti sull’intensità del dolore: il 45% di chi ha eliminato il glutine e il 45% di chi ha escluso i latticini ha riportato un miglioramento dei sintomi. Ridurre il consumo di caffeina ha portato beneficio al 43% dei partecipanti, mentre il 53% ha riferito miglioramenti dopo aver limitato l’alcol.

Le motivazioni biologiche alla base di questi effetti sono legate in gran parte al ruolo dell’infiammazione e del microbiota intestinale. Le cellule endometriosiche sono in grado di generare nuove terminazioni nervose e di rendere più sensibili quelle esistenti, aumentando così la percezione del dolore. Tale meccanismo viene amplificato da uno stato infiammatorio sistemico, che può essere favorito da un’alterazione del microbiota intestinale. Alimenti come alcol e latticini possono influire negativamente su questo equilibrio, così come i cibi ultraprocessati (es. piatti pronti, dolci industriali e gelati), che sono noti per alterare la composizione della flora batterica.
Un altro dato significativo riguarda l’effetto di aglio e cipolla. Circa un terzo delle partecipanti ha riportato una riduzione del gonfiore addominale dopo averli esclusi dalla dieta. Questo sintomo, comune tra le pazienti con endometriosi, è spesso paragonato a quello della sindrome dell’intestino irritabile, confermando l’intersezione tra disturbi digestivi e patologia ginecologica.
La ricerca suggerisce che non esista una dieta univoca valida per tutte, ma che molte donne traggano beneficio dall’eliminazione di alcuni alimenti pro-infiammatori. L’approccio più efficace si è dimostrato quello empirico. Provare a escludere progressivamente alcuni alimenti e osservare l’impatto sui sintomi attraverso un diario alimentare e dei dolori. In ogni caso, gli esperti sottolineano l’importanza di un confronto medico prima di attuare modifiche significative all’alimentazione.