Per decenni, si è creduto che un’aspirina al giorno potesse proteggere da infarti e ictus, ma ora questa idea è stata smentita. Le nuove ricerche mostrano che per gli adulti sani sopra i 60 anni, i rischi superano i benefici, eppure molti continuano ad assumerla senza un reale bisogno. Un recente sondaggio ha rivelato che quasi la metà degli adulti americani crede ancora nell’efficacia di questa pratica, ignorando i potenziali effetti collaterali.

L’aspirina è un potente anticoagulante, il che significa che aiuta a prevenire la formazione di coaguli nel sangue, riducendo il rischio di infarti e ictus. Tuttavia, questo effetto può anche causare seri problemi, come emorragie gastrointestinali o cerebrali. Nel 2019, l’American Heart Association e il College of Cardiology hanno aggiornato le linee guida, sconsigliando l’uso quotidiano del farmaco negli adulti sani sopra i 70 anni. Successivamente, nel 2022, la U.S. Preventive Services Task Force ha esteso questa raccomandazione a tutti gli over 60.
Nonostante queste indicazioni, molte persone continuano a prendere l’aspirina per prevenire malattie cardiovascolari. Un’indagine condotta dall’Annenberg Public Policy Center ha rivelato che il 48% degli adulti crede erroneamente che i benefici dell’aspirina superino i rischi, mentre solo il 13% sa che gli esperti ora consigliano il contrario. Inoltre, il 18% degli intervistati senza precedenti problemi cardiaci ha dichiarato di assumere regolarmente aspirina, con il 10% che lo fa quotidianamente.
I dati mostrano anche una differenza generazionale nella percezione del rischio: solo il 7% degli adulti sopra i 60 anni sa che i rischi superano i benefici, mentre tra i giovani tra i 18 e i 39 anni la consapevolezza sale al 29%. Inoltre, circa 29 milioni di adulti americani sopra i 40 anni assumono aspirina per prevenzione, di cui circa 6,6 milioni senza un parere medico.
Vale la regola di sempre: bisogna sempre consultare un medico prima di assumere aspirina come strategia preventiva. Chi ha già avuto un infarto o un ictus potrebbe ancora trarne beneficio, ma per chi non ha una storia clinica di problemi cardiovascolari, il rischio di sanguinamenti potrebbe essere maggiore dei vantaggi.