L’elfo sulla mensola è una tradizioni natalizie anglosassoni che ormai ha preso piede anche in Italia ed è un gioco adatto a bambini dai tre anni in su. Questa, infatti, è l’età consigliata per introdurre i più piccoli a questo particolare gioco in cui magia, stupore e consapevolezza delle regole sono gli elementi fondamentali per assicurare il divertimento.
Per tutte queste ragioni, dunque, prima dei tre anni i bambini non avrebbero gli strumenti adatti per interagire con il piccolo ospite natalizio pronto ad abitare alcuni angoli delle loro case per il periodo natalizio. Ma in cosa consiste esattamente questa tradizione? Molto si deve al libro Elf on the Shelf, scritto nel 2004 da Carol Aebersold e della figlia Chanda Bell, oggi disponibile su Amazon anche nella traduzione italiana.
Questo si rifà ad un’antica tradizione e racconto su come gli elfi scout arrivino nelle case in cui abitano dei bambini per riferire a Babbo Natale il loro comportamento in vista dei tanto desiderati regali. Il piccolo elfo con la sua tutina rossa, dunque, appare magicamente dal nulla, o attraverso una piccola porta appositamente preparata. Questa, infatti, dovrebbe rappresentare il passaggio diretto con il laboratorio di Babbo Natale e il Polo Nord.
Una volta arrivata in casa, poi, la piccola creatura si posiziona su di una mensola ma potrebbe apparire anche in altri luoghi. I bambini, però, non possono vederlo mai spostarsi. L’elfo, infatti, ha l’obbligo di seguire una regola essenziale: muoversi esclusivamente di notte quando i piccoli di casa sono andati a dormire. Solo in quell’occasione può andare a riferire il loro bollettino giornaliero al Polo Nord o lasciarsi andare ad attività particolari come arrampicarsi sull’albero decorato o nascondersi tra i regali. E, se non dovesse far in tempo a tornare al suo posto sulla mensola la mattina, sarebbe costretto a passare tutta la giornata immobile nella nuova postazione sotto lo sguardo stupito dei bambini
In sostanza, dunque, si tratta di un gioco capace di coinvolgere in ugual modo i grandi ed i più piccoli. Nel primo caso, infatti, questi potrebbero divertirsi ad immaginare sempre nuove avventure casalinghe in cui coinvolgere il piccolo elfo. Mentre i secondi, considerando il divieto assoluto di toccare l’ospite per non disperdere il suo potere, sono al centro di una storia fantastica nata per continuare a fortificare il senso del magnifico e della magia agli occhi dei bambini.
Oltre a questo, poi, si spera che siano indotti a comportarsi bene sotto lo sguardo attento del piccolo elfo che, dal giorno del Ringraziamento veglierà su di loro per poi sparire la mattina di Natale.