Se guardate i K-drammi, ascoltate il K-pop o semplicemente amate la Corea in generale, avrete sicuramente sentito almeno una volta il termine ajumma. Ma cosa significa in realtà? Da un punto di vista linguistico ajumma, in coreano (아줌마), significa semplicemente donna sposata o in età da matrimonio ma il realtà il reale significato impresso dalla popolazione locale è molto diverso, anzi moltissime donne coreane rifiutano di essere etichettate con tale termine, in quanto ha un significato culturale abbastanza particolare.
Per il coreano medio le ajumma sono signore di mezza età, circa 60/65 anni, alquanto caciarone che comunicano tipicamente con un gracchiare forte e rauco e si muovono in gruppo facendo casino. Queste signore poi tendono a condividere un particolare look, molto riconoscibile: di solito sono caratterizzate da capelli neri, corti e ben pettinati.
Capelli spesso coperti da una visiera o cappello estremamente vistoso. Queste signore inoltre godono tutte di ottima salute e provengono da ambienti sociali privilegiati, odiano il sole e quindi cercano di coprire qualsiasi parte del loro corpo con cappelli o abiti. Donne che spesso frequentano centri massaggi come se fossero luoghi di ritrovo.
Le ajumma sono poi delle grandi avventuriere e tendenzialmente si dilettano in viaggi di gruppo, laddove sfoggiano il loro completo da missione: scarpe comodissime, zainetto multiuso, cappello, bandana e vestiario confortevole ma allo stesso tempo molto bizzarro. Le ajumma sono altresì molto esigenti e non esitano a lamentarsi laddove si aspettano di ottenere il massimo per il minimo, e niente è mai abbastana buono, in termini comparativi. Signori, queste sono le temutissime ajumma.