Febbre da cavallo, commedia del 1976 diretta da Steno, finisce con Mandrake, novello sposo di Gabriella, e la sua gang a Cesena, dove lui e il suo gruppo di amici potrà puntare ancora una volta sulle corse di cavalli. Cult movie la cui fama è cresciuta negli anni soprattutto grazie ai passaggi televisivi su piccole emittenti locali, Febbre da cavallo racconta la storia di Bruno Fioretti, detto Mandrake, uno splendido Gigi Proietti, figurante di Cinecittà dalle capacità trasformiste. Al suo fianco il sodale di sempre, Armando Pellicci, ovvero Enrico Montesano, detto “Er Pomata”, per la grande quantità di brillantina che usa. E Felice, il compianto Francesco De Rosa, un posteggiatore abusivo di origine napoletana.
Il film si apre in un’aula di tribunale dove, davanti al severo giudice interpretato da Adolfo Celi, i tre, assieme all’avvocato De Marchis (Mario Carotenuto) e alla modella/prostituta Mafalda (Nikki Gentile), devono rispondere all’accusa di truffa per aver compromesso un importante premio ippico.
Scopriamo quindi che Mandrake, Pomata e Felice sono accaniti scommettitori di cavalli. Vivono di espedienti per racimolare quei pochi soldi che poi puntano immancabilmente sui cavalli sbagliati. Mandrake è fidanzato da tempo con Gabriella, un’irreprensibile milanese, titolare di un bar nel centro di Roma, che mal vede l’inclinazione del compagno. Soprattutto perché dopo una sconfitta (cioè sempre), non riesce ad avere rapporti con lei. Armando invece vive con la sorella Giuliana (Marina Confalone), una zitella dall’alito pestilenziale, e la dolce nonnina (Nerina Montagnani), coinvolta suo malgrado nelle truffe del nipote.
I tre sperperano quindi denaro in ogni dove, senza soluzione di continuità. Quando Gabriella, ormai esasperata dalla situazione, si rivolge a una cartomante, chiede a Mandrake di puntare per lei tre cavalli suggeriti dalle carte. Si tratta di Soldatino, King e D’Artagnan, tre brocchi senza appello. Il primo dei quali, di proprietà dell’avvocato De Marchis. Mandrake prende i soldi della fidanzata, ma, spinto dal Pomata, punta su altri cavalli, naturalmente perdendo.
Gabriella, convinta di aver vinto, festeggia, ignara che il suo compagno l’abbia gabbata per l’ennesima volta. Festeggia anche l’avvocato De Marchis che per la prima volta si ritrova tra le mani un cavallo vincente. Mandrake in preda alla disperazione pensa al suicidio, ma viene fermato dagli amici. E tutti assieme pensano a un modo di recuperare i soldi della vincita. L’occasione arriva dal Gran Premio degli Assi di Tor di Valle, dove partecipa il leggendario Jean Louis Rossini con la cavalla Bernadette, di proprietà del conte Dallara, arcinemico di De Marchis.
Mandrake è somigliantissimo a Rossini, così Pomata e soci pensano di rapire il runner, sostituirlo con Mandrake per impedire che Bernadette vinca, e lasciare che a trionfare sia Soldatino, su cui nel frattempo hanno puntato un piccolo capitale. Il piano funziona fino a un certo punto. Poco prima della gara, infatti, il runner di Soldatino abbandona e viene sostituito da Pomata. Mandrake, però, nel pieno dell’eccitazione della corsa, dimentica di essere lì per perdere e fa vincere Bernadette, scatenando la crisi di tutti e il successivo arresto della banda, di cui fa parte anche Mafalda, assoldata per “sedare” il vero Rossini.
Al processo Mandrake si difende come può, ma la sua arringa in favore dei giocatori di cavalli risulta molto convincente. Tanto che Gabriella, mossa a pietà, rivela di aver giocato la tris per conto suo e di aver vinto. Mandrake, colpito dalla passione della donna, decide di sposarla. Fortunatamente il severo giudice è anch’egli un grande scommettitore e li assolve.
Mandrake e Gabriella finalmente sposi si stanno dirigendo a Venezia in viaggio di nozze. A un certo punto l’uomo scende dal treno a Cesena per acquistare le sigarette, ma il treno riparte. Gabriella si rende conto che il marito ancora una volta l’ha mollata per giocare ai cavalli, ma la prende con ironia chiedendogli almeno di vincere. Mandrake, Pomata, Felice, De Marchis e il giudice si dirigono tutti assieme all’ippodromo per puntare su Caligola.