Pubblicato il 29 novembre 1982, “Thriller” è il sesto album in studio di Michael Jackson e rappresenta una pietra miliare nella storia della musica pop. E anche a distanza di oltre quattro decenni dalla sua pubblicazione, continua a esercitare una forte attrattiva, ottenendo vendite sbalorditive. Per esempio, nel 2015, “Thriller” è diventato il primo album a essere certificato 30× platino dalla Recording Industry Association of America (RIAA), corrispondente a 30 milioni di unità vendute negli Stati Uniti. La cifra è aumentata a 34× platino nell’agosto 2021, riflettendo vendite combinate di album fisici, download digitali e streaming. Nel 2024, l’album ha venduto oltre 227.000 copie, dimostrando la sua popolarità tra le nuove generazioni e i fan di lunga data. A livello globale, le stime indicano che “Thriller” ha venduto oltre 70 milioni di copie, mantenendo il suo status di album più venduto di tutti i tempi.
Questo continuo interesse è alimentato da ristampe, edizioni speciali e dalla presenza costante delle tracce dell’album nelle playlist e nelle piattaforme di streaming.

Al momento della sua uscita, il disco ha rapidamente scalato le classifiche, raggiungendo il primo posto nella classifica Billboard Top LPs & Tapes il 26 febbraio 1983, e mantenendo quella posizione per un record di 37 settimane non consecutive fino al 14 aprile 1984. Tutti e sette i singoli estratti dall’album sono entrati nella top 10 della Billboard Hot 100, con “Beat It” e “Billie Jean” che hanno raggiunto il numero uno. Questi successi hanno consolidato la reputazione di Jackson come “Re del Pop” e hanno stabilito nuovi standard per gli artisti dell’epoca.
Prodotto da Quincy Jones, che di Jackson è stato amico, mentore e collaboratore, l’album ha introdotto una fusione innovativa di pop, rock, funk e R&B, contribuendo a ridefinire il panorama musicale dell’epoca. La sua influenza si estende oltre la musica, avendo avuto un impatto significativo sulla cultura popolare e sull’industria dell’intrattenimento.
Basti pensare allo spaventoso video della canzone che dà il titolo all’album, un horror in piena regola diretto da John Landis, con un rap finale di Vincent Price da brividi. Ma anche a quello di Beat It. Dei veri capolavori che hanno contribuito a rompere le barriere razziali su piattaforme come MTV, ampliando l’accesso degli artisti afroamericani ai media mainstream.
Il successo di “Thriller” non si limita alle vendite. L’album ha vinto otto Grammy Awards nel 1984, tra cui Album dell’Anno e Registrazione dell’Anno per “Beat It”.
Il disco ha avuto innumerevoli citazioni. In una scena di Beverly Hills Cop, il personaggio interpretato da Eddie Murphy, piombato a Los Angeles da Detroit, sorride quando vede per strada due bianchi vestiti come Michael Jackson nei video di Thriller e di Beat It. In 30 anni in un secondo Jennifer Garner, con il suo mini dress Versace, balla la coreografia di Thriller. Coreografia che migliaia di persone negli anni hanno provato a riprodurre grazie a tutorial su YouTube.