L’indimenticabile protagonista di Alien, Sigourney Weaver, che oggi nella giornata inaugurale della Mostra del cinema di Venezia 2024 prenderà il Leone d’Oro alla carriera, è alta 1,82. Un’altezza considerevole per una donna che nella sua carriera, almeno all’inizio, è stato un limite molto forte. Diventando, poi, uno dei grandi punti di forza. E questo grazie a Ridley Scott che la volle per interpretare la tenente Ellen Ripley, nemica giurata degli xenomorfi di Alien.
In un’intervista rilasciata a La Repubblica Weaver ha raccontato di essere arrivata al metro e 77 già a 13 anni, raggiungendo il metro e 80 a sedici.
“All’improvviso mi ritrovai a camminare ingobbita, indossavo scarpe a tacco zero. Frequentavo una scuola femminile, mi assegnavano tutte le parti da maschio. È incredibile quanto un fisico ingombrante ti trasformi in un essere insignificante. Ero timida e ansiosa di non farmi notare, ma in realtà ero praticamente invisibile. Ho imparato presto cosa significa essere una perdente“.
Figlia del produttore dell’NBC Sylvester “Pat” Weaver Jr., Weaver inizia i suoi studi di recitazione a Stanford. Poi nel ’71 si sposta a Yale dove già brilla la stella di Meryl Streep. Mentre i suoi professori, scettici sulle sue doti da attrice, le affibbiavano solo ruoli maschili:
“Ero abbonata alle parti di prostituta oltreché alle solite da maschio. Gli insegnanti facevano di tutto per scoraggiarmi. E ho pensato di rinunciare alla recitazione. (A Hollywood) i produttori sono bassi, io sono alta. Non entravo nel loro immaginario erotico. La maggior parte dei miei colleghi sono sotto la mia altezza, quando andavo ai provini mi guardavano stupiti. In molti non sapevano cosa fare di me ed è stata una benedizione: sono finita a lavorare con Ridley Scott e James Cameron, artisti che se ne fregano delle convenzioni. Poi, il teatro e la recitazione mi hanno regalato una grande confidenza con il mio corpo“.
Curiosamente, anche il suo nome d’arte, Sigourney, è maschile. Susan Alexandra Weaver, questo il suo vero nome, nel bel mezzo delle sue crisi adolescenziali per l’altezza decise di chiamarsi Sigourney in onore di un personaggio secondario di Il Grande Gatsby, Sigourney Howard. Il motivo? Lo abbiamo raccontato qui. E c’entra (anche) col fatto di essere alta.