2001: Odissea nello spazio, Spartacus, Full Metal Jacket, Shining, Arancia Meccanica: sono solo alcuni dei capolavori nati dal genio visionario di Stanley Kubrick, capace con soli 13 film di confrontarsi con una gran varietà di generi diversi e scrivere capitoli indelebili di storia del cinema. Il suo collega Christopher Nolan, non esattamente il primo arrivato, lo considera il suo più grande maestro e il più grande regista del mondo, ma lo è stato davvero? Potrete farvi un’opinione a riguardo con questo articolo.
Stanley Kubrick nasce a Manhattan nel 1928 e fin da piccolo mostra un forte interesse per la fotografia, grazie al padre che gli regala una macchina fotografica, e per gli scacchi, con le cui gare si guadagnerà da vivere tempo dopo. Dopo il diploma trascorre gran parte delle sue serate a guardare vecchi film al MOMA di New York e frequenta l’accademia di arte cinematografica per fare del cinema il suo mestiere a tempo pieno.
La sua carriera comincia con qualche breve documentario, mentre nel 1953 è il momento del primo lungometraggio Paura e desiderio, film realizzato con un budget ristretto e grazie al quale prende maggior dimestichezza con la regia. Due anni dopo è la volta de Il bacio dell’assassino, e l’anno seguente di Rapina a mano armata: con questi film egli comincia a farsi conoscere presso il pubblico. La vera svolta arriva però nel 1957 con Orizzonti di gloria, trasposizione cinematografica con Kirk Douglas di un libro che ha appena finito di leggere. Questo film, in cui cominciano ad emergere il suo stile registico – sequenze prolungate, prospettiva centrale, composizione curata nei minimi dettagli – e il suo perfezionismo (spesso fonte di stress per chi lavora con lui), gli fa guadagnare i primi consensi della critica e del pubblico.

Nel 1959 è ancora Douglas a contattarlo, per la regia di Spartacus: il film è un successo e ottiene 4 premi Oscar, ma le riprese sono segnate da frequenti screzi tra Kubrick e Douglas, che non ha voluto cedergli il completo controllo sulla produzione della pellicola, cosa che invece Kubrick aveva nel precedente lavoro. Da questo momento in poi Kubrick, che va a vivere in Inghilterra, decide che in futuro dovrà essere in grado di controllare completamente tutte le fasi di realizzazione dei suoi film.
Se Lolita, del 1962, attira su Kubrick le critiche della censura americana, la commedia satirica Il dottor Stranamore del 1963 gli fa guadagnare nuovamente successi e 3 candidature all’Oscar. Questo successo impallidisce però in confronto a quello ottenuto pochi anni dopo con 2001: Odissea nello spazio, in cui il perfezionismo a tratti maniacale di Kubrick rasenta, se non raggiunge, la perfezione dal punto di vista estetico e compositivo.
Negli anni successivi il regista realizza la sceneggiatura di Arancia Meccanica, per poi dirigerne il film: nonostante gli scandali e le controversie suscitate, anche in relazione al libro da cui è tratto, esso costituisce un altro enorme successo e viene annoverato tra i suoi migliori lavori. Nel 1975 è la volta di Barry Lyndon, che non riscuote altrettanto successo in termini di pubblico ma si guadagna 7 nomination agli Oscar. Il film è girato in interni con la sola luce delle candele grazie all’impiego di un particolare obiettivo, prodotto in origine per la NASA: ciò consente a Kubrick di realizzare inquadrature singolari che richiamano i quadri d’autore contemporanei all’epoca di ambientazione della pellicola.

Nel 1980 Kubrick stupisce con l’horror psicologico Shining, con un eccellente Jack Nicholson nei panni del protagonista. Le riprese sono segnate da numerosi contrasti con il cast, anche a causa del sempre presente perfezionismo del regista, che però riesce a sfornare un altro capolavoro che il pubblico adora e che la critica apprezzerà successivamente. Full Metal Jacket segna il ritorno di Kubrick ai film di guerra, da cui emerge più cinico che mai il suo antimilitarismo.
Dopo una serie di progetti mai andati in porto, tra cui quello di un film sulla Shoah, Kubrick gira quella che sarà la sua ultima pellicola: Eyes Wide Shut, con le superstar Tom Cruise e Nicole Kidman nel ruolo di una ricca coppia in crisi. La realizzazione del film è segnata irrimediabilmente da forti malumori sul set (con la coppia Kidman/Cruise che si separerà poco dopo) ma soprattutto dall’improvvisa morte del regista, a causa di un infarto, il 7 marzo del 1999, poco dopo la fine delle riprese. Eyes Wide Shut verrà distribuito postumo nelle sale, in una versione approvata precedentemente da Kubrick, e rimarrà per sempre avvolto da un alone di mistero.