Il caso di Nicole Vernis alla Lazio Women si è trasformato in una vicenda dai contorni sempre più complessi e controversi. Quella che inizialmente sembrava una semplice questione disciplinare legata all’assenza non autorizzata di una giocatrice, si è rivelata una disputa che coinvolge mancati pagamenti, infortuni non comunicati e versioni diametralmente opposte tra il club biancoceleste e l’entourage della centrocampista americana.
La mattina del 15 ottobre, il direttore sportivo della Lazio Women, Raffaele Pinzani, aveva comunicato attraverso i canali ufficiali del club l’allontanamento della giocatrice, descrivendolo come un fatto grave e non autorizzato.
Lei ha deciso, senza alcun permesso del mister o della società, di assentarsi. È una settimana che non è più con noi, è irreperibile. Non ha più svolto allenamenti e non ha risposto alla convocazione per la partita contro il Genoa.
La centrocampista, classe 2001 arrivata in estate in prestito dal Lexington, era stata presentata come una delle scommesse più interessanti del mercato biancoceleste. Lo stesso Pinzani aveva raccontato qualche settimana prima che l’operazione aveva rischiato di saltare all’ultimo momento a causa dell’inserimento di una squadra importante, sottolineando la soddisfazione per essere riusciti a portarla a Roma.
Tuttavia, la versione dell’agente della giocatrice, Eric Arbuzow, ribalta completamente la narrazione del club. Intervistato da Cittaceleste.it, ha fornito una ricostruzione dei fatti che chiama direttamente in causa la Lazio Women per inadempimenti contrattuali e mancata trasparenza sulla condizione fisica dell’atleta.
Il suo prestito è stato rescisso dal Lexington il 10 ottobre a causa di un infortunio che la Lazio non ha comunicato al club e a causa dei mancati pagamenti
Secondo il procuratore, poi, la Vernis non avrebbe ricevuto alcun compenso dal suo arrivo a Roma, avvenuto il 15 luglio, configurando una situazione di inadempienza contrattuale protratta per tre mesi. Ma c’è di più. L’agente ha rivelato che la centrocampista americana soffre attualmente di una frattura da stress alla gamba, un infortunio che richiederà dalle 6 alle 8 settimane di stop.
La giocatrice si troverebbe negli Stati Uniti proprio per effettuare gli accertamenti medici necessari e avviare il percorso riabilitativo. Secondo questa ricostruzione, l’assenza non sarebbe quindi un allontanamento volontario e ingiustificato, ma una necessità legata alle condizioni di salute e alla gestione del rapporto contrattuale.
Il punto centrale della controversia, comunque, riguarda la comunicazione tra i club: secondo l’agente, la Lazio non avrebbe informato il Lexington dell’infortunio occorso alla giocatrice durante il periodo di prestito. Questa mancata comunicazione, unita ai presunti mancati pagamenti, avrebbe spinto il club americano a rescindere unilateralmente l’accordo di prestito il 10 ottobre, cinque giorni prima delle dichiarazioni pubbliche del direttore sportivo biancoceleste.
Al momento, la Lazio Women non ha replicato pubblicamente alle dichiarazioni dell’agente di Vernis.
