Gli otoliti che in queste ore stanno causando qualche problema di salute alla premier Giorgia Meloni sono microscopiche formazioni di ossalato di calcio che si trovano sulle cellule che rivestono l’orecchio interno. Potremmo paragonarli a dei minuscoli cristalli da cui dipendono sia l’equilibrio che il senso di orientamento. Il loro movimento, infatti, compiuto all’interno della cosiddetta endolinfa, regola il senso della posizione della testa attraverso la stimolazione di cellule specifiche dotate di ciglia.
Nel momento in cui si staccano dal loro luogo “classico” e iniziano a muoversi nei canali semicircolari dell’orecchio, la stimolazione delle cellule ciliate da parte degli otoliti è tale da provocare vertigini. Ciò porta a nausea, vomito, tachicardia. E alla sensazione che gli occhi si muovano per conto loro.
Questo disturbo è detto Sindrome otolitica o meglio, vertigine parossistica posizionale. Un malessere molto fastidioso che però solitamente si risolve in breve tempo con riposo e al buio. Non è una vera e propria patologia, quanto un mal funzionamento dell’orecchio, in particolare dell’apparato vestibolare, innescato con ogni probabilità da traumi, otiti o altri tipi di infezione, non curate.
Il medico può sistemare manualmente gli otoliti attraverso delle manovre specifiche come quella di Epley (la rotazione del capo di 90° dopo aver trattenuto la testa per 30 secondi) e quella di Semont (ossia lo spostamento del corpo del paziente da un lato all’altro, prima con il naso all’insù, poi all’ingiù). Il decorso prevede come detto riposo assoluto al buio, per non stimolare gli occhi, cercando di mantenere il più possibile la stessa posizione.