Anno bisesto, anno funesto è un detto che ci portiamo da sempre nella nostra società e nella nostra cultura, anche se non sappiamo con precisione perché gli anni bisestili vengano considerato così negativamente. Si dice così perché il tutto risale ad un’antichissima credenza pagana che nulla ha a che vedere con le leggi scientifiche. Dovete sapere infatti, che gli anni bisestili (quelli con 366 giorni e non 365 e che cadono ogni quattro anni) erano già presenti nel calendario giuliano istituito da Cesare nel 46 a.c.; anche in quel caso, si aggiungeva un giorno ogni quattro anni al mese di febbraio, dagli antichi romani considerato il mese dei morti. Visto che a quello che a tutti gli effetti è il mese più corto dell’anno veniva già associata una valenza lugubre e funerea, con l’aggiunta ogni quattro anni di un giorno in più lo si affrontava come un periodo del calendario imprevedibile e fuori norma ,in cui poteva accadere di tutto vista la sua eccezionalità.
Ovviamente, l’aspetto di malasorte associato all’anno bisestile passa dall’antica Roma ai secoli successivi, preservato anche dall’Europa cristiana, tanto che nel XV secolo Michele Savonarola (nonno del ben più celebre Girolamo) asserì che gli anni bisesti erano funesti per i raccolti e per le greggi. Una negatività priva però di appiglio scientifico che si è conservata fino ad oggi da chi usa il calendario gregoriano, istituito da Papa Gregorio XIII nel XVI secolo ed ancora in uso nella maggior parte del mondo, e che sfrutta ogni quattro anni proprio di un giorno in più rispetto ai canonici 365 giorni. Questa sì però una pratica che ha a che vedere con il mondo della scienza.
Secondo quanto spiegato dal Quotidiano Nazionale infatti, l’anno bisestile aggiunge un giorno in più rispetto ai 365 tradizionali perché è stato introdotto per compensare lo scarto fra anno civile (quello praticamente scandito dal calendario) ed anno solare, che invece corrisponde al tempo impiegato dalla Terra a compiere il suo moto di rivoluzione intorno al sole. Il giro della Terra dura esattamente 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 48 secondi. Per tale motivo è necessario allungare il calendario per allinearlo il più possibile al movimento del sole e all’alternarsi delle stagioni. Un giorno in più ogni quattro anni alla coda del mese di febbraio per ogni anno divisibile per quattro (fanno eccezione gli anni secolari non divisibili per 400 come ad esempio 1900, 1800, 1700 e così via); una volontà istituita ufficialmente nel calendario di Papa Gregorio XIII, nel lontano 1582.
Il nome bisestile invece, deriva ancora una volta dal funzionamento del calendario giuliano dei Romani. Secondo questo calendario, si contavano i giorni a partire dalla loro distanza dalle festività. Visto che per i Romani il 1 marzo veniva festeggiato sotto il nome di “Calende di marzo”, al 24 febbraio gli veniva attribuito il titolo di “sexto die ante Calendas Martias”; quando però ci si trovava in un anno bisestile con un 24 febbraio “in più”, quest’ultimo veniva chiamato “bis sext die”, da cui il nostro anno bisesto, anno funesto.
A proposito di calendari e tempo stabilito, sapete cos’è l’Orologio dell’Apocalisse e perchè si chiama così? Nel 2024, cambierà orario per una ragione molto interessante che vi spieghiamo nel link qui sopra.