Dune, il kolossal di Denis Villeneuve che traspone la prima parte dell’omonimo romanzo di Frank Herbert, ambientato sull’immaginario pianeta desertico di Arrakis e incentrato sulla lotta dell'”eletto” Paul Atreides contro la casa nobiliare che gli ha ucciso il padre, presenta, come il libro da cui è tratto, tematiche impegnative e complesse, veicolate attraverso una messa in scena elegante ed imponente; tuttavia alcune scene (si pensi in particolare alla sfida iniziale cui è sottoposto Paul dalla Reverenda Madre, oppure alla prima maestosa apparizione del dentato verme delle sabbie) potrebbero generare un impatto negativo sugli spettatori più piccoli.
Per questo, la MPAA, l’organismo statunitense responsabile dei visti censura cinematografici, ha classificato il film con il rating PG-13, che indica una pellicola vietata ai minori di 13 anni non accompagnati da un adulto.
Questa la motivazione ufficiale: “Il film presenta molteplici scene di violenza intensa, immagini disturbanti e allusioni sessuali“.
Una posizione condivisa Anche dall’omologo britannico, il BBFC, o British Board Of Film Classification, che ha classificato il film come vietato ai minori di 12 anni, per “violenza” e “allusioni sessuali con la seguente motivazione analitica (seguono leggeri spoiler al film).
Le scene includono combattimenti ravvicinati con armi a lama, inclusi tagli e pugnalate con conseguente breve vista di sangue. Occasionalmente ci si concentra su lame insanguinate o sangue su mani e vestiti. Altre sequenze descrivono attacchi su larga scala in cui navi ed edifici vengono bombardati ed esplodono, e una serie di morti causate dal gas tossico.
Le scene di minaccia includono personaggi inseguiti che tentano di sfuggire a vermi giganti, volano attraverso una tempesta di sabbia, fuggono da esplosioni, vengono tenuti sotto la punta di un coltello e presi di mira da dispositivi remoti che iniettano veleno. Un personaggio viene lasciato paralizzato dal veleno e il suo corpo viene visto nudo su una sedia mentre i suoi nemici lo deridono.
Ci sono occasionali riferimenti sessuali lievi, anche in una sequenza in cui i commenti degli uomini suggeriscono intenzioni minacciose nei confronti di una donna. Si fa uso di un linguaggio lievemente volgare (“culo”) e di termini più miti tra cui “Dio”, “inferno” e “dannazione”. Viene fatto occasionalmente riferimento alle proprietà allucinogene di una sostanza immaginaria
In Italia, invece, la Direzione Generale Cinema e Audiovisivo ha classificato il film come ‘per tutti’; analogamente, il film è senza divieti in Giappone, Taiwan e Thailandia, mentre in quasi tutto il resto del mondo è vietato ai minori di 12 o 13 anni