A soli tre anni John Fitzgerald Kennedy Jr, conosciuto da tutti come John John, ha guadagnato le prime pagine dei giornali, facendo il saluto militare davanti alla bara di suo padre, assassinato a Dallas. A dire la verità, però, il secondo genito di Jackie e John Fitzgerald Kennedy è destinato alla fama ancor prima di nascere. John, infatti, viene alla luce il 25 novembre 1960, l’anno della corsa presidenziale che ha visto JFK diventare il primo presidente degli Stati Uniti cattolico.
Un evento che fa entrare il nuovo arrivato in casa Kennedy, insieme alla sorella Caroline, a soli due mesi di vita, considerando che l’insediamento effettivo della nuova famiglia presidenziale avviene sempre nel mese di gennaio. Da quel momento, dunque, l’America si è innamorato di lui, anche se John e Jackie hanno sempre preferito mantenere una erto riserbò intorno ai loro figli.
Lo stesso che è stato ripristinato dopo l’assassinio del Presidente avvenuto a Dallas il 22 novembre 1963, tre giorni prima del terzo compleanno del figlio. Dopo un primo momento di spessamente, infatti, Jackie decide di lasciare Washington per trasferirti a New York con i suoi figli. Qui, dunque, John cresce nell’nell’Upper East Side di Manhattan, moderatamente ignorato dalla stampa. Alcuni reporter, comunque, continuano a fotografarlo e, soprattutto, a chiamarlo ancora con quel soprannome che, in realtà non è mai stato utilizzato dalla famiglia.
Come nasce il nome John John
Nonostante spesso ci si riferisca a lui proprio in questo modo, è bene sapere che si tratta di un nickname nato dalla stampa e, in modo particolare da un disguido. Durante un’incontro alla Casa Bianca, infatti, alcuni reporter hanno sentito proprio il Presidente ripetere il nome di suo figlio in successione ravvicinata. Un modo per frenare gli entusiasmi di un bambino che, secondo quanto riportato dalle cronache, era piuttosto vivace. Da quel momenti si è andata formando una sorta di leggenda metropolitana secondo cui il piccolo di casa Kennedy avesse un doppio nome ripetuto.
Il mito dello scapolo d’oro
Dopo essersi laureato in Storia alla Brown University, esattamente come fece il padre ad Harvard, John si segna alla scuola di legge della New York University per terminare i suoi studi nel 1989. Da quel momento, più o meno, inizia la leggenda dello scapolo d’oro d’America. Bello, atletico, istruito e con alle spalle una delle famiglie più potenti d’America, John diventa l’uomo più ambito, il sogno proibito di qualsiasi donna negli anni novanta. Non è certo un caso che anche la disinibita Samantha di Sex & The City sogni d’incontrarlo almeno una volta per riavere la benedizione di un riconoscimento sociale.
Avvocato e fondatore della rivista George, però, ben presto John infrange i sogni di molte sposando Carolyn Bessette, il 21 settembre 1996. Lei è bionda, filiforme e portatrice sana del perfetto minimal style. In sostanza, dunque, sembra essere nata per entrare a far parte della famiglia Kennedy. La loro sembra essere una favola dei tempi moderni destinata, però, ad una fine tragica.
La morte prematura
Il 16 luglio 1999, a soli 38 anni, Kennedy muore insieme alla moglie e alla cognata Lauren Bessette in un incidente aereo. A pilotare il Piper Saratoga II HP c he doveva portarli sull’isola di Martha’s Vineyard per il matrimonio della cugina, è proprio John che, stando a quanto ottenuto dalle indagini successive, non riesce a mantenere il controllo del veicolo in condizioni di tempo non propriamente favorevoli. Kennedy, infatti, era un pilota con 310 ore di volo alle spalle, di cui solo 55 in volo notturno e 36 con il Piper Saratoga. Questo vuol dire che aveva portato a termine metà dei corsi di addestramento e non aveva ancora ricevuto il brevetto per il volo strumentale per pilotare di notte o in condizioni avverse.
Tutti questi elementi, dunque, vanno a fugare velocemente qualsiasi dubbio su di un eventuale complotto ai danni del figlio del Presidente. In effetti John non si era ancora esposto dal punto di vista politico e, probabilmente, non lo avrebbe fatto. Un aspetto che non lo rendeva certo un bersaglio sensibile nonostante il nome.
La sua scomparsa, comunque, ha rappresentato una ferita profonda, soprattutto per Ted Kennedy che, ancora una volta, si è trovato a dover sostenere un elogio funebre per un membro giovane della sua famiglia. Indimenticabili, infatti, le parole che dedica al nipote durante i funerali tenutesi nella cattedrale di St. Patrick a New York.
Speravamo che questo John Kennedy si sarebbe pettinato i capelli quando sarebbero diventati grigi, con la sua adorata Carolyn al suo fianco. Ma, come suo padre, gli si è dato tutto tranne una lunga vita.