Il primo discorso sullo Stato dell’Unione di Donald Trump (che in realtà sostiene non fosse un vero e proprio discorso sullo Stato dell’Unione) è stato pirotecnico come sempre. Oltre a essere il più lungo della Storia americana, è stato caratterizzato da alcune affermazioni degne di nota. La prima, in pieno stile Trump, ha sottolineato il grande ritorno degli USA sulla scena politica internazionale:
“Sei settimane fa, ho proclamato l’alba di una nuova età dell’oro per l’America. Da allora, abbiamo compiuto più progressi di molte amministrazioni in quattro od otto anni. E siamo solo all’inizio“.
I dazi contro Canada, Messico e Cina (che ieri hanno fatto crollare il mercato) sono stati un focus importante del discorso:
“La Cina ci ha sfruttati per decenni, ma non più. Il Messico e il Canada non possono continuare a vivere alle nostre spalle. D’ora in poi, chi vorrà vendere ai cittadini americani dovrà pagare il giusto prezzo. Altri paesi ci impongono dazi da anni, ora è il nostro turno. Qualunque tariffa ci impongano, la imporremo anche noi“.
Trump è tornato sulle misure anti-immigrazione clandestina che tante polemiche avevano suscitato per la foto in cui venivano immortalate delle persone in catene espulse:
“Non serviva nuova legislazione per fermare l’immigrazione clandestina, serviva solo un nuovo presidente. L’America non può più permettersi di essere il rifugio di criminali e trafficanti. Proteggeremo i nostri cittadini e difenderemo i nostri confini con ogni mezzo necessario“.

Ovviamente, una parte importante del discorso è relativa alla delicata questione ucraina. Dopo il durissimo botta e risposta con Zelensky dei giorni scorsi, la situazione sembra delinearsi in maniera positiva:
“L’America non può continuare a finanziare guerre senza fine», ha dichiarato Trump, confermando di aver ricevuto una lettera dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky in cui si dichiarava pronto a negoziare la pace. «Abbiamo ricevuto forti segnali dalla Russia che anche loro vogliono la pace“.
Trump è tornato sull’istanza (assurda) della Groenlandia:
“Sosteniamo con forza il vostro diritto di determinare il vostro futuro. E se lo sceglierete, vi daremo il benvenuto negli Stati Uniti d’America. Abbiamo bisogno della Groenlandia per la sicurezza nazionale e anche internazionale. E stiamo lavorando con tutte le parti coinvolte per cercare di ottenerla. Ma ne abbiamo bisogno per la sicurezza internazionale. E credo che la otterremo – in un modo o nell’altro, la otterremo. Vi terremo al sicuro. Vi faremo diventare ricchi. E insieme, porteremo la Groenlandia ad altezze che non avete mai pensato possibili prima. È una popolazione molto piccola, ma un pezzo di terra molto, molto grande e molto, molto importante per la sicurezza militare“.
Il presidente ha promesso nuove agevolazioni fiscali per i produttori americani e una massiccia espansione delle trivellazioni petrolifere.
“Abbiamo più oro nero sotto i nostri piedi di qualsiasi altro paese. E da oggi, perforiamo, perforiamo, perforiamo“.
Ecco il discorso completo di Donald Trump