Il tempismo è tutto nella vita. Così, ieri sera, Roberto Benigni è tornato su Rai Uno con lo show “Il sogno”. Caratterizzato, anche, da un emozionante monologo sull’Unione europea nel giorno in cui la premier Meloni si è distaccata dal Manifesto di Ventotene scritto da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Giorgio Colorni spiegando che la loro idea di Europa non fosse la sua. Dopo le polemiche per le dichiarazioni di Meloni alla Camera, Benigni ha rilanciato la bellezza dell'”L’esperimento democratico più emozionante che ci sia“, l’Unione Europea appunto.
“L’Europa è il continente più piccolo del mondo che ha acceso la miccia di tutte le rivoluzioni, ha trasformato il pianeta, da tremila anni è la fucina dove sono stati forgiati alcuni fra i più grandi pensieri dell’umanità, inventando la logica, la ragione, il dubbio, la libertà, la democrazia, il teatro lo sport, la chimica moderna, la coscienza di classe, spaccando l’atomo, dipingendo la Sistina. Un patrimonio comune, un tesoro immenso in tutti i campi.
L’Unione Europea è la più grande istituzione degli ultimi 5000 anni realizzata sul pianeta terra dall’essere umano, un progetto, un ideale una speranza, una sfida, un sogno, e soprattutto è un caso unico nella storia dell’umanità: la sola volta in cui Stati sovrani decidono liberamente in pace di unirsi, un colpo di scena della storia, una rivoluzione silenziosa che può trasformare il mondo“.

E ancora, sul Manifesto di Ventotene:
“Mentre tutto intorno c’erano rovine, morti, cadaveri, nel 1941, nella piccola isola di Ventotene, tre uomini, tre eroi, Spinelli, Rossi e Colorni, ebbero un lampo, un’idea, di cambiare tutto, girare pagina: l’idea dell’unità europea. Sono eroi della nostra storia, i pionieri“.
Benigni si è anche definito “europeista estremista”, rimarcando come l’Europa unita è l’unica utopia ragionevole, il sogno, appunto.