“Lucy Scorderella”, così era soprannominata la protagonista della deliziosa rom-com 50 volte il primo bacio esiste davvero. Nesh Pillay, questo è il suo nome, ha raccontato la sua incredibile storia a Drew Barrymore, l’attrice che interpretò Lucy nel film, una donna affetta da amnesia a breve termine. Pillay è anche protagonista di una docuserie per Prime Video, 50,000 First Dates: A True Story in cui spiega in prima persona il dramma che vive ogni giorno sulla sua pelle, quando a un certo punto la sua memoria si azzera. E va ricostruita da capo.
Tutto ha avuto inizio con una serie di traumi cranici avvenuti fin dall’infanzia, uno dei quali durante un incidente automobilistico in Sudafrica (proprio come nel film). Anni dopo, una semplice dormita pomeridiana ha fatto da spartiacque. Nesh si è svegliata senza ricordare chi fosse, quanti anni avesse o di avere una figlia.
@pillay.nesh Cats out of the bag. Watch me on @thedrewbarrymoreshow TOMORROW 4/23. Thank you ALL for your love and support on this journey and thank you @Drew Barrymore and @Valerie for being Queen Icons ❤️ If you haven’t seen #50KFirstDates ♬ Ribs – Lorde
Per lungo tempo, medici e familiari hanno ipotizzato che fosse un malanno passeggero. Solo durante le riprese del documentario, grazie al supporto della neuroscienziata Morgan Barense, sono emerse le vere cause neurologiche: vie neuronali danneggiate, atrofia cerebrale, zone morte nel cervello.
Nella chiacchierata con Drew Barrymore, Pillay ha sottolineato quanto la sua storia venga spesso incasellata nella narrativa “romantica”, puntando l’attenzione sul fatto che il compagno non l’abbia abbandonata. La docuserie è nata proprio per sovvertire il luogo comune: “Non volevo che il messaggio fosse: ‘E vissero per sempre felici e contenti’. Volevo creare qualcosa di reale che parlasse davvero alle persone“.
Il documentario mostra i momenti più intimi e difficili: la terapia di coppia, la gravidanza, il post-partum, le crisi esistenziali. Tutto ciò mentre Pillay tentava di mettere ordine tra i frammenti della propria memoria attraverso appunti, foto, video e il confronto quotidiano con i suoi cari.
Nel film, la protagonista costruiva letteralmente un diario, mentre familiari e amici si affaccendavano a evitare quanto più possibile lo shock.