Ormai è tutto pronto in vista del prossimo Conclave che eleggerà il nuovo Papa e che si terrà il 7 maggio. I vigili del fuoco hanno collocato il comignolo sul tetto della Cappella Sistina, segnando l’inizio del conto alla rovescia per l’elezione del nuovo Pontefice. Il comignolo sarà il canale attraverso cui il mondo intero potrà comprendere l’esito delle votazioni dei cardinali, con il colore del fumo. Dopo ogni due scrutini, le schede vengono bruciate in un apposito braciere. Se non si è giunti a un accordo, il fumo sarà nero, generato da una miscela di perclorato di potassio, antracene e zolfo. Se invece verrà eletto il nuovo papa, il fumo sarà bianco, prodotto da clorato di potassio, lattosio e resina di cloroformio.
Fu proprio una fumata bianca a svelare al mondo, il 13 marzo 2013, l’elezione del cardinale Jorge Mario Bergoglio, diventato Papa Francesco.

Nel frattempo, i cardinali stanno proseguendo le discussioni preparatorie in Vaticano. A queste consultazioni partecipano anche i cardinali ultraottantenni, che non voteranno durante il conclave, ma che possono contribuire con riflessioni e critiche, come ha fatto il cardinale Beniamino Stella. Egli ha messo in discussione le riforme volute da Francesco, in particolare quella che ha permesso a laici e donne di dirigere importanti dicasteri vaticani. Da valutare, la possibilità che il cardinal Philippe Ouédraogo possa votare.
I cardinali stanno valutando il profilo del futuro Papa alla luce delle esigenze della Chiesa cattolica contemporanea. Si parla di un Conclave breve, ma la verità è che le fratture all’interno della Chiesa sono tante e complesse.