Gergely Karácsony rappresenta una delle figure più significative dell’opposizione politica ungherese contemporanea. Ha saputo trasformare la sua posizione di sindaco di Budapest in una piattaforma di resistenza alle politiche restrittive del governo di Viktor Orbán. Emblematica, in tal senso, la scelta di ospitare il Pride, culmine del pride month, in una nazione in cui la comunità LGBTQUIA+ è continuamente minacciata.
Gergely Szilveszter Karácsony, nato a Fehérgyarmat, l’11 giugno 1975, è un politico e politologo ungherese liberale, che ha costruito la sua carriera combinando attività accademica e impegno politico. Karácsony ha lavorato per la società Medián di ricerche di mercato e dell’opinione pubblica come research manager, diventando Direttore della Ricerca nel 2007. La sua formazione accademica si è sviluppata presso l’Università Corvinus di Budapest, dove ha ricoperto diversi ruoli nell’insegnamento.
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È stato membro dell’Assemblea nazionale ungherese dal 2010 al 2014, prima di dedicarsi alla politica locale. Nel 2014 è stato eletto sindaco del XIV distretto di Budapest (Zugló), ruolo che ha mantenuto fino al 2019, quando ha conquistato la carica di sindaco della capitale ungherese.
L’elezione a sindaco di Budapest è avvenuta il 13 ottobre 2019 come candidato congiunto di cinque partiti di opposizione ungheresi. La sua vittoria ha rappresentato un momento cruciale per l’opposizione ungherese, sottraendo il controllo della capitale al partito Fidesz di Orbán. Gli obiettivi del nuovo primo cittadino includono temi come la sostenibilità, la sicurezza sociale e la riapertura dei rapporti con l’Unione Europea.
Karácsony guida il piccolo partito progressista Dialogo per l’Ungheria (Párbeszéd), che a livello europeo è affiliato ai Verdi. Il Partito Verde Europeo ha ribadito il suo sostegno inequivocabile alla rielezione del sindaco di Budapest, confermando la sua importanza nel panorama politico europeo.
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L’episodio che ha maggiormente caratterizzato la leadership di Karácsony, come detto, è la sua gestione del Budapest Pride 2025. Quando la polizia nazionale, basandosi sulla legge “anti-Pride” approvata dal Parlamento ungherese, ha negato l’autorizzazione per l’evento, il sindaco ha trasformato la manifestazione in un evento comunale, aggirando così la necessità di autorizzazioni esterne.
I partecipanti hanno sfidato potenziali interventi della polizia e multe per partecipare al Pride annuale di Budapest, messo fuorilegge da una legge approvata dal partito di destra al governo del primo ministro Viktor Orbán. La manifestazione ha registrato una partecipazione record, con circa 100.000 persone che hanno marciato in sfida al divieto dell’Ungheria.
Durante l’evento, Karácsony ha pronunciato parole significative rivolgendosi ai manifestanti: “Per oggi avete fatto di Budapest la capitale dell’Europa“. Ha inoltre ironicamente ringraziato Orbán per “aver fatto pubblicità ad una società più tollerante“, sottolineando come il tentativo di repressione abbia paradossalmente provocato una partecipazione ancora maggiore.
Per tutta risposta, il ministro della Giustizia ungherese, Bence Tuzson, ha minacciato di farlo arrestare per aver autorizzato il Pride. Con le elezioni parlamentari del 2026 all’orizzonte, molti osservatori politici sperano che Karácsony possa candidarsi anche per ruoli di maggiore responsabilità nazionale.