Bruno Vespa non è il figlio di Benito Mussolini. La conferma arriva dallo stesso giornalista e anche da storici importanti. Si chiude così una lunga querelle, alimentata da tante fake news e supposizioni, circa un presunto legame di parentela tra il conduttore televisivo della RAI e il Duce. Ma com’è nata questa leggenda metropolitana? Tutto parte da una voce fatta circolare per scherzo nel 2008 dalla nipote di Mussolini, Alessandra e da una presunta relazione tra il dittatore e la madre del giornalista, Irma Castri, in Abruzzo, nel 1943.
Alessandra Mussolini ha confidato a Piero Chiambretti, durante il programma di La7 Markette che Bruno Vespa sarebbe a tutti gli effetti suo zio. Senza alcun bisogno di fare il test del DNA, considerata la somiglianza: “La mascella è uguale, è identico negli occhi, lo sguardo, questa bocca, queste labbra… quello è il figlio, è mio zio“, ha poi aggiunto, sottolineando come le smentite nel corso degli anni fossero legate al timore di essere associato a un personaggio tanto controverso.
Un anno dopo, a Porta a Porta, la Mussolini fece un’altra battuta secondo cui Marco Bellocchio avrebbe dovuto scegliere lui e non Filippo Timi per il ruolo di figlio segreto di Mussolini in Vincere. Fin qui, le facezie. Ma il gossip sul legame tra Benito Mussolini e Bruno Vespa avrebbe un piccolo fondamento storico.
Nel 1943, la madre di Bruno Vespa, Irma Castri, avrebbe lavorato nell’albergo abruzzese (a Campo Imperatore) in cui il Duce era stato imprigionato dopo la caduta del Regime. Leggenda voleva, quindi, che il giornalista, nato a L’Aquila il 27 maggio del 1944, fosse stato concepito proprio in quell’occasione. Sembra tutto credibile, anche in termini temporali, ma non c’è alcuna prova oggettiva a validare la supposizione. Se non un generico interesse di Vespa verso Mussolini, a cui ha dedicato in carriera molti libri. E una somiglianza tra i due, soprattutto in età avanzata.
Ma cosa dice il diretto interessato? Bruno Vespa ha smentito categoricamente la congettura, ribadendo in più di un’occasione che la madre non abbia mai lavorato nel famoso albergo di Campo Imperatore. E che i suoi genitori si sposarono il 24 luglio 1943. Il giorno prima della caduta del Fascismo. Anche se in molti hanno considerato il suo tweet del 2013 come una sottile allusione al “fattaccio”.
“Albergo di Campo Imperatore. Ho alloggiato nell’appartamento di Mussolini. Bei mobili d’epoca e la sensazione di toccare la storia“, si legge nel messaggio che potete leggere qui sotto.
Albergo di Campo Imperatore. Ho alloggiato nell’appartamento di Mussolini. Bei mobili d’epoca e la sensazione di toccare la storia.
— Bruno Vespa (@BrunoVespa) July 12, 2013
Finisce qui? Insomma. Giordano Bruno Guerri, tra i più attivi storici italiani, esperto di Fascismo, raccontò nel 2005 di una serie di messaggi di Mussolini riguardanti una “Dolce signora Vespa” che avrebbe reso meno pesante la prigionia in albergo. Salvo poi fare un passo indietro, specificando che il nome della madre del giornalista non sia mai presente nei documenti firmati dal Duce.