Durante la seconda manche dello slalom gigante ai Campionati Italiani Assoluti in Val di Fassa, Federica Brignone è caduta rovinosamente riportando un grave infortunio alla gamba sinistra. Dopo i primi soccorsi in pista, la sciatrice è stata trasportata in ospedale, dove gli esami radiografici hanno evidenziato una frattura scomposta pluriframmentaria del piatto tibiale e della testa del perone. Si tratta di un infortunio particolarmente serio che richiederà un intervento chirurgico per ripristinare la corretta struttura ossea e favorire una guarigione ottimale.
Ma dove si trovano tibia e perone? La gamba è composta da due ossa lunghe. La tibia, situata nella parte anteriore e mediale della gamba, è l’osso principale che sostiene il peso corporeo. Il perone, posizionato lateralmente alla tibia, è più sottile e ha un ruolo di supporto nella stabilità della caviglia.
Entrambe le ossa sono fondamentali per la mobilità e la resistenza agli impatti, motivo per cui una loro frattura può avere conseguenze significative per un’atleta di alto livello.

In più, Brignone ha subito una “frattura scomposta pluriframmentaria”. Diciamo che la frattura ossea può essere classificata in diversi modi a seconda della gravità e della posizione dei frammenti. In questo caso, i frammenti ossei si sono spostati rispetto alla loro posizione naturale, rendendo necessario un intervento per riallinearli. E purtroppo, l’osso si è rotto in più pezzi, rendendo il trattamento più complesso rispetto a una frattura semplice.
A differenza delle fratture composte, dove i frammenti restano in posizione, una frattura scomposta comporta un maggiore rischio di complicazioni, tra cui instabilità dell’articolazione e difficoltà di consolidamento osseo.
Brignone sarà sottoposta a intervento chirurgico nelle prossime ore per il riallineamento e la fissazione delle ossa con placche e viti. Seguirà una lunga convalescenza con gesso o tutore e una riabilitazione intensiva per riacquistare forza e mobilità.
I tempi di recupero per infortuni di questo tipo possono variare tra i sei e gli otto mesi, con un ritorno alle competizioni che dipende dalla risposta del corpo al trattamento e dalla qualità della riabilitazione. Purtroppo, la tigre azzurra rischia di saltare i prossimi Giochi olimpici di Milano Cortina 2026. Di sicuro salterà tutta la prima parte della preparazione della stagione.