A seguito della strage dell’11 dicembre 2006, l’appartamento della “corte” di Via Diaz 25 a Erba, dove Raffaella Castagna risiedeva con il marito Azouz Marzouk e il piccolo Youssef, è stato donato alla Caritas dai familiari della donna, e destinato ad alloggio temporaneo per famiglie in difficoltà in cerca di una sistemazione momentanea.
Secondo quanto riporta QN, oggi l’alloggio sarebbe occupato da un famiglia di inquilini non italiani, con dei bambini piccoli. Del resto, dopo quasi 20 anni dal dramma, nessuno di coloro che all’epoca abitava l’arioso complesso è ancora tra quelle mura; stando a quanto riportato nell’articolo a firma di Paola Pioppi, tutto, esteriormente, sarebbe rimasto identico. Anche la casa di Olindo e Rosa ha trovato nuovi proprietari.
“Nella casa della strage, oggi abita una famiglia di stranieri, un paio di bambini piccoli e le risate che accompagnano i loro giochi… Gli altri appartamenti hanno cambiato inquilini, persone che non c’erano quella sera, che nulla sanno e nulla vogliono avere a che fare con quella tragedia. Solo le finestre della casa confinante, giù in fondo, sono chiuse. Ci abitavano due anziane sorelle timide e riservate, che avevano sentito il trambusto, i rumori, e poi il delirio dei soccorsi, della scoperta. Si erano spaventate tantissimo, non avevano voce per raccontare”
Nell’eccidio hanno perso la vita Raffaella Castagna, il piccolo Youssef, oltre a Paola Galli, madre di Castagna, e la vicina Valeria Cherubini. Unico sopravvissuto il marito di Cherubini, Mario Frigerio, rimasto gravemente ferito dopo essere stato aggredito dagli assassini, ma salvatosi grazie a una malformazione congenita della carotide.