Il profilo psicologico di Rosa Bazzi ha sempre destato l’interesse di criminologi e psichiatri: negli anni gli esperti del settore si sono espressi in favore di una psicosi condivisa con il marito, Olindo Romano. Condannato, assieme alla coniuge, per la strage di Erba. L’omicidio plurimo risalente all’11 dicembre 2006 in cui furono brutalmente assassinati i vicini di casa della coppia, Raffaella Castagna e il piccolo figlio Youssef di due anni, la madre della donna Paola Galli e l’altra vicina di casa, Valeria Cherubini. Per questo i Romano furono condannati in primo e secondo grado all’ergastolo.
Secondo un saggio a cura dei dottori Massimo Blanco e Micol Trombetta, si può parlare di follia condivisa, la cosiddetta folie à deaux (la stessa che dà il titolo al sequel del film Joker) Una patologia di coppia, studiata per la prima volta nel 1877, che potremmo riassumere in un contagio psichiatrico. La malattia, dunque, insorge in un soggetto, in forma di disturbo delirante di tipo persecutorio, come risposta alla patologia dell’altra parte della coppia. Nel caso dei Romano, sarebbe Rosa il caso primario, la “burattinaia” mentre Olindo è il contagiato. Tuttavia è sempre molto complesso definire dei contorni netti in situazioni del genere.
Rosa Bazzi è una donna cresciuta in un ambiente familiare umile, portata alle bugie e alla drammatizzazione fantasiosa della realtà. Nonostante l’obbligo scolastico, consegue solo la licenza elementare. Raggiunta l’età adatta, inizia a lavorare come donna delle pulizie. Il matrimonio con Olindo Romano è un momento chiave della sua esistenza. Il rapporto tra i due, come spiegato dalla psichiatra assoldata dalla difesa dei Romano, Nunzia Chieppa, non è paritario. Rosa è una bambina, Olindo è il padre-marito. Rosa, inoltre, è caratterizzata da un’ossessione per l’ordine. La donna trasforma la sua casa in un regno intoccabile dall’esterno. Non si hanno notizie di amicizie di Rosa e Olindo, che formano una coppia totalmente autosufficiente. Con due gravidanze non portate a termine, Rosa vive la maternità mancata con frustrazione che la porta a odiare i figli degli altri.
Secondo quanto riportato dalla prima perizia psichiatrica condotta dalla psicologa del carcere di Como, la dottoressa Graziella Mercanti, Olindo Romano parla di patto suicida siglato con la moglie, nel caso non avessero avuto la possibilità di vedersi. Segno tangibile dell’impossibilità per i due di vivere separati.
Anche per il professor Filippo Bogetto, ordinario di psichiatria all’università di Torino, e la sua equipe la coppia Bazzi-Romano è affetta da un disturbo delirante, caratterizzato da idee di persecuzione e rivendicazione. Per delirio si intende un falso convincimento, un pensiero distorto che nel momento in cui compare sembra però reale.
Il movente scatenante della strage di Erba, infatti, potrebbe essere stata “l’aggressione” alla pace familiare, i pianti del piccolo Youssuf, i rumori provenienti dall’appartamento di Raffaella Castagna. Secondo gli psichiatri del team Bogetto, il livello di delirio era così alto da provocare “una straordinaria freddezza, un distacco, una mancanza di risonanza emotiva e di coinvolgimento affettivo“, dei due.
Rosa e Olindo dunque formano la più classica delle coppie simbiotiche, che considera gli altri come il nemico da combattere. Per Vera Slepoj, psicologa e psicoterapeuta, è Rosa la personalità più forte, mentre Olindo è una figura di parassita. I due condividono personalità “Infantili e narcisistiche. In psicologia il narcisista è una persona che ha sofferto molto, che sente il bisogno di difendersi da tutti, perché l’esterno rappresenta il negativo“.