San Valentino è arrivato con il suo immancabile tripudio di cuori zuccherosi e cioccolatini in tutte le varietà pronti ad ornare teneri orsetti ignari della loro funzione. In sostanza ci si trova in quel periodo dell’anno in cui l’amore è nell’aria, i fiori sbocciano anche se è febbraio e le coppie si scambiano dolci promesse. Insomma, una vera e propria tortura per chi affronta tutto questo con una rottura ancora fresca da affrontare. Rispetto agli anni passati, però, per tutti quelli che sono animati da desideri di vendetta piuttosto che di amore, sono state pensate alcune attività davvero particolari.
Una di questa, ad esempio, prevede la partecipazione straordinaria di uno scarafaggio fischiante del Madagascar cui è possibile dare il nome del proprio ex. Ad organizzare il tutto sono alcuni zoo o centri, come l’Hemsley Conservation Centre nel Regno Unito. Qui, ad esempio, in cambio di una piccola donazione, è possibile ricevere un certificato che attesti l’avvenuto battesimo e la certezza di aver passato un po’ di tempo con un insetto.

Se, invece, si è alla ricerca di una vendetta simbolica più sottile, è possibile rivolgersi ad un rifugio per animali nel New Jersey dove si può dare il nome dell’ex a un gatto randagio destinato alla sterilizzazione. Con una donazione di 50 dollari, dunque, si finanzia la campagna di sterilizzazione felina e, allo stesso tempo, si riceve una foto del gatto post l’intervento.
Per finire, poi, una vendetta piuttosto crudele, non tanto per l’ex quanto per gli animali coinvolti. Un centro di rapaci, infatti, ha offerto la possibilità di dare il nome di un eventuale traditore a un topo destinato a diventare il pasto di un falco o di un gufo. Anche in questo caso, le donazioni aiutano nella cura e nel recupero degli animali. La pratica, però è essenzialmente cruenta. A questo punto, non sarebbe meglio optare per l’oblio? D’altronde si dice che l’indifferenza sia la vendetta più grande e, soprattutto, non coinvolge animali ignari